Con un meccanismo truffaldino, un’organizzazione attiva fra Napoli e Caserta consentiva ai ‘clienti’ di pagare a prezzi ‘stracciati’ polizze assicurative per responsabilità civile sulle loro auto. Del gruppo, scoperto dai carabinieri della stazione di Carvignano in provincia di Udine, fanno parte 12 persone, quattro delle quali abilitate alla professione di broker assicurativo e otto senza alcun titolo ne’ abilitazione. Le persone denunciate sono in tutto 128 (clienti inclusi), residenti nelle province di Napoli e Caserta, accusate, a vario titoli di falsita’ ideologica commesso da privato in atto pubblico, sostituzione di persona, truffa ai danni dello Stato, danneggiamento fraudolento di beni assicurati ed esercizio abusivo della professione di assicuratore. L’indagine, durata due anni e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Udine, Andrea Gondolo, è partita da una segnalazione dell’agenzia ‘Sara Assicurazioni’ di Palmanova (Udine). Il costo della polizza ottenuta col raggiro arrivava ad essere fino al 90% inferiore rispetto alla tariffa cui avrebbero avuto diritto i clienti. Il guadagno per la struttura, i cui operatori ingaggiavano clienti nei locali pubblici e tramite passaparola, era costituito da un sovrapprezzo che chiedevano a titolo di mediazione: da 100 a 500 euro per polizza.
I clienti ottenevano premi di polizza a costi contenuti e fuori mercato, frodando le compagnie di assicurazione per circa 155.000 euro, lo Stato italiano per conseguente mancato versamento Iva calcolato in 25.000 euro e il Servizio sanitario per 6.500. Il sodalizio criminale – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – agiva falsificando certificati di stato di famiglia, carte di circolazione, ricevute sostitutive di documenti di circolazione e documenti d’identità. Il veicolo da assicurare poteva così figurare di proprietà di ignare persone residenti in varie località del Nord Italia titolari di classe di merito 1 (la più bassa) oppure si faceva in modo che i reali proprietari dei mezzi risultassero conviventi con persone titolari di classe di merito ‘1’, per beneficiare delle agevolazioni del cosiddetto decreto ‘Bersani’. L’organizzazione, fingendosi proprietaria di veicoli da assicurare, contattava telefonicamente piccole aziende di assicurazioni dislocate in varie regioni dell’Italia settentrionale fornendo i propri falsi dati e chiedendo un preventivo che veniva accettato senza esitazione. Ne seguiva l’invio di documenti falsi via e-mail, un pagamento tramite bonifico e il veicolo era assicurato. Per la stipula di un contratto assicurativo le compagnie determinano le tariffe basandosi su due criteri: quella della provincia di residenza del proprietario, provincia abbinata ad un coefficiente di incidentalità, che nelle regioni del Sud Italia è alto a fronte di quello delle province del settentrione; quello della classe di merito, ossia al punteggio attribuito, negli anni, al conducente che meno incidenti causa meno paga (la più conveniente è la 1). La classe di merito, secondo il decreto ‘Bersani’ del 2007, è trasferibile ai familiari conviventi che abbiano acquistato un veicolo. In tal caso, il vantaggio ottenuto dal raggiro è perpetuo poiché al momento di rinnovare la polizza il cliente mantiene la classe di merito acquisita senza più dover ricorrere a raggiri.
Articolo pubblicato il giorno 29 Febbraio 2020 - 09:49