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Riprendono le prove del maxi concorsone della Regione Campania: sospesa la sentenza del Tar

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Le prove del maxi- concorso della Regione Campania riprendono, è infatti stato accolto il ricorso al Consiglio di Stato presentato, nella giornata del 13 febbraio, dal Formez e dalla Regione. Riprende, dunque, il percorso di selezione per l’assunzione, a tempo indeterminato, di 950 unita’, per la categoria D, riservata ai laureati, da inserire in vari enti della Regione Campania. Nel decreto del Consiglio di Stato e’ scritto che “risulta prevalente, in considerazione del pericolo attuale di danno immediato e irreversibile, l’interesse pubblico alla prosecuzione della procedura in avanzato corso di svolgimento, a fronte dell’interesse contrapposto suscettibile di piena tutela in caso di esito positivo del giudizio”. Le prove per chi aveva già superato la prima fase possono cosi’ ripartire. Nell’accogliere il ricorso presentato dalla Regione, il Consiglio di Stato ha ammesso con riserva i candidati esclusi che, rivolgendosi allo Studio legale Leone-Fell e difesi dagli avvocati Francesco Leone, Simona Fell e Ciro Catalano, avevano contestato il mancato rispetto del principio dell’anonimato delle prove. “Siamo soddisfatti – commentano gli avvocati – perché il Consiglio di Stato, nel bilanciamento degli interessi, ha deciso di far continuare il concorso, ma allo stesso tempo consentirà solo ai nostri ricorrenti di continuare l’iter concorsuale, accogliendo la nostra tesi della ammissione in sovrannumero”. “Per questa ragione – annunciano – proporremo un nuovo ricorso straordinario per consentire a tutti gli esclusi di essere ammessi alle prove scritte”. “Proporremo un nuovo ricorso straordinario per consentire a tutti gli esclusi di essere ammessi alle prove scritte – fanno sapere – Adesso il Consiglio di Stato, nella prossima udienza del 5 marzo, deciderà se confermare o meno quanto disposto con decreto cautelare”. Il Tar Campania, mercoledì scorso, con l’ordinanza 218 aveva sospeso il maxi concorso, accogliendo il ricorso di diversi candidati esclusi, per la violazione dell’anonimato. Quell’anonimato, avevano spiegato gli avvocati, che risponde all’esigenza di salvaguardare la segretezza degli autori delle prove scritte fino a quando la correzione non sia stata ultimata. Si tratta di “garanzie procedurali che consentono la parità di trattamento tra i candidati e la valutazione obiettiva dei loro elaborati”.
“Adesso ci auguriamo che non ci siano altri intoppi, ci sono stati sin troppi rallentamenti, errori e cose poco chiare. Continueremo a vigilare affinché si possa proseguire nella massima trasparenza e che i risultati premino i migliori e la vera meritocrazia.” – ha commentato il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.


Articolo pubblicato il giorno 14 Febbraio 2020 - 18:40
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