Il processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega si apre con oltre un’ora di ritardo, in un’aula, al primo piano della palazzina A di Piazzale Clodio, più che affollata, a dispetto delle raccomandazioni anti Coronavirus. I due imputati entrano in silenzio, nella stessa aula in cui siede la vedova del vicebrigadiere, Maria Rosaria Esilio. Attraverso i loro difensori chiedono di non esser ripresi, né fotografati. Finnegan Lee Elder indossa una felpa grigia e una camicia blu a quadri: in terza fila, dietro i tanti avvocati presenti, assistono all’udienza i genitori che arrivano e vanno via, mano nella mano, senza rilasciare alcuna dichiarazione. In aula c’è anche Gabriel Christian Natale Hjorth, maglione blu e camicia bianca, accusato, insieme all’amico, di omicidio aggravato ed estorsione.Sui banchi dell’accusa la pm Maria Sabina Calabretta e il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, mentre siedono tra le parti civili i legali dell’Avvocatura dello Stato, che rappresentano il ministero dell’Interno e della Difesa e, oltre alla vedova e ad alcuni familiari del militare ucciso, il collega Andrea Varriale, che lo accompagnava la notte dell’omicidio, l’Associazione vittime del dovere, e Sergio Brugiatelli, vittima della tentata estorsione messa in atto dai due imputati.Durante l’udienza la difesa chiede, l’ammissione di oltre cento testi, l’acquisizione del video che ritrae Hjorth bendato, in caserma, e quella di una serie di intercettazioni dei colloqui in carcere dei due imputati, sulle quali, già nei giorni scorsi, aveva evidenziato presunti errori di traduzione. L’omicidio risale alla notte del 26 luglio: dopo un tentato acquisto di droga da parte dei due ventenni, non andato a buon fine, i due rubarono lo zaino di Sergio Brugiatelli, l’uomo incontrato in strada, a Trastevere, che aveva indicato loro il pusher. Brugiatelli chiese aiuto al 112, e Cerciello e il collega Andrea Varriale intervennero all’appuntamento fissato da Elder e Hjorth, che avevano chiesto a Brugiatelli 100 euro per restituire il maltolto. Quando i militari cercarono di bloccare i due americani, Elder reagì colpendo Cerciello con 11 coltellate prima di darsi alla fuga con l’amico.La mattina dopo, i carabinieri fermarono i due americani, che avevano dormito in una camera dell’albergo Le Meridien, poco distante dal luogo dell’omicidio. Erano pronti a lasciare l’Italia e avevano nascosto in un controsoffitto l’arma usata nell’agguato: un coltello a lama fissa lunga 18 centimetri tipo ‘Trenknife’ Kabar Camillus, modello marines, che Eder aveva portato dagli Stati Uniti, imbarcandolo nella stiva dell’aereo durante il volo di andata.
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