“Mi auguro, soprattutto, che non vada avanti questa scellerata riforma ipotizzata di eliminazione della prescrizione”. Cosi’ il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Salerno. Per il ‘governatore’, “non si puo’ scaricare sui cittadini un ritardo e l’inefficienza del sistema giustizia nel nostro Paese. Questo mi pare un passo clamoroso e inaccettabile verso l’imbarbarimento giudiziario dell’Italia”. Quella di oggi e’ la prima cerimonia che si tiene nella nuova sede del palazzo di giustizia, una cittadella che ospitera’, entro fine marzo prossimo, tutti gli uffici giudiziari salernitani. “Per me, e’ motivo di grande soddisfazione ed emozione, penso ad altri edifici giudiziari questa e’ una meraviglia che fa onore alla nostra citta’ e al nostro Paese”. “Rimane sullo sfondo nel nostro Paese – esplicita De Luca – un clima di tensione e di scontro, a volte implicito, tra potere politico e magistratura. Dobbiamo lavorare perche’ un elemento di serenita’ prevalga nel nostro Paese, anche un diverso equilibrio tra potere giudiziario, politico e legislativo”. “Ci sono, in modo particolare, alcune questioni che toccano davvero la vita di ogni cittadino, le imprese e le attivita’ produttive – aggiunge – un’esplosione di microdelinquenza e di nuove forme di delinquenza, bullismo digitale, microbande giovanili, una perdita di principio di autorita’. Questo crea un clima di preoccupazione e di tensione nel Paese”. E c’e’ un altro problema “irrisolto”, “il rapporto tra giustizia amministrativa e giustizia penale. Una grande questione che l’opportunismo politico delle classi dirigenti non riesce ad affrontare e risolvere. In termini molto semplici, non e’ possibile confondere piano amministrativo e piano penale, non e’ possibile tenere in piedi una figura di reato come l’abuso in atto d’ufficio, che e’ assolutamente indefinito e che non distingue tra un percorso amministrativo che puo’ essere sbagliato, e quelli che sono i ladri anche nella pubblica amministrazione”. Questo, ribadisce, determina “un clima di paura e di preoccupazione per cui ormai in Italia nella pubblica amministrazione nessuno firma piu’ niente per paura d’incorrere in questo reato. Mi auguro che nella nuova stagione si affronti questo problema e si chiarisca la differenza tra piano amministrativo e piano penale”.
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