Assegnato il Premio “Enrico Caruso 2020″ terza edizione,ideato ed organizzato dal maestro d’arte Armando Jossa, agli artisti lirici partenopei al soprano Olga De Maio ed al tenore Luca Lupoli sabato 22 febbraio, per i loro alti meriti artistici, pluripremiati e riconosciuti dalla stampa e dal pubblico internazionale, per la loro costante opera di diffusione del Bel Canto e della lirica e rappresentanti di quella tradizione musicale partenopea di cui Enrico Caruso fu uno dei più grandi ed inimitabili esempi nel mondo!
La cerimonia di consegna si è svolta presso la cinquecentesca Villa Di Donato,messa a disposizione dalla gentilissima proprietaria Patrizia De Mennato, in una serata condotta dal brillante e noto giornalista Antonio D’Addio, alla presenza di autorità quali l’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli Eleonora De Maio, il vicepresidente del Consiglio Comunale Fulvio Frezza,Presidente del Premio.
Lunghi applausi ed enorme successo hanno riscosso le esibizioni del soprano Olga De Maio e del tenore Luca Lupoli che hanno egregiamente eseguito due brani particolarmente belli e significativi del repertorio carusiano ” A vucchella“di Tosti D’Annunzio e Tu che m’hai preso il cuor di Lehar,lasciando letteralmente incantati il pubblico presente e le altre prestigiose personalità ed artisti premiati del mondo dello spettacolo dell’artem della scienza,quali gli Audio 2, il gruppo musicale autore di successi di artisti internazionali come Mina, Celentano, ed altri, Giovanni Covone, l’astrofisico scopritore di un pianeta simile al nostro a 100 anni luce dalla Terra, il giornalista e scrittore napoletano doc Vittorio Paliotti, Donatella Cotesta, attrice e regista dei Premi Alberto Sordi e Anna Magnani, Marcia Sedoc, la showgirl capofila dello storico programma tv “Cacao Meravigliao” e ambasciatrice di pace nel mondo, il pittore e scultore Gennaro Sguro.
Enrico Caruso da San Giovanniello a New York” questo è il titolo che Armando Jossa ha voluto attribuire al Premio, con lo scopo di restituire alla memoria partenopea e quindi nazionale ed internazionale la fama di un grande artista, figlio di Napoli, ingiustamente dimenticato che ha portato nel mondo la tradizione del bel canto e della musica lirica italiana e l’ha resa immortale : iniziativa nata proprio nel quartiere originario del tenore,San Giovanniello,nel quale vi è la casa natale,il cui proprietario,l’imprenditore Lello Reale, che insieme all’impegno,alla passione e alla tenacia del maestro Armando Jossa, hanno assunto l’impegno di istituirvi finalmente l’omonimo museo, per rilanciare le potenzialità artistiche, culturali e turistiche del territorio e auspichiamo che finalmente possa realizzarsi un progetto così importante per la città di Napoli.
Articolo pubblicato il giorno 25 Febbraio 2020 - 12:26