C’e’ un bambino, tre anni, di Isernia, che da qualche giorno ha un amico molto più grande di lui: Celestino. Ovvero il poliziotto che il destino gli ha fatto incrociare salvandogli la vita. L’episodio – raccontato sulla pagina Facebook dell’agente Lisa, l’agente virtuale che da’ consigli e informazioni attraverso i social network – accade in pieno centro storico. E comincia con le urla disperate di un uomo che chiede aiuto. Quelle grida arrivano alle orecchie di Celestino, agente della locale questura che passa in zona, libero dal servizio. L’agente corre, e raggiunge l’uomo, appena uscito da un palazzo, con in braccio il figlioletto esanime e accanto la madre del bambino che urla solo “febbre, febbre”. Il piccolo non riesce a respirare, ha la bocca serrata ma per fortuna Celestino ha la lucidita’, la prontezza e soprattutto la competenza per aiutarlo: e’ laureato in medicina. Intuisce subito che la mandibola bloccata e’ quasi certamente dovuta a una crisi epilettica a sua volta causata dalla febbre alta: riesce ad aprirgli la bocca quel tanto che basta a farlo respirare e capisce che non c’e’ tempo per fermarsi ad aspettare i soccorsi, partiti da da una zona lontana. Ferma un automobilista, salta in macchina con il padre e il bambino e via veloci verso il pronto soccorso dove arrivano in pochi minuti. Il bimbo, sottoposte alle cure del caso, si riprende alla grande. E tutti possono tirare un sospiro di sollievo. L’happy end ha anche una ‘coda’: “Celestino – assicura l’agente Lisa – nei giorni seguenti e’ rimasto in contatto con i genitori perche’ in questi casi si crea un legame emotivamente speciale. E quel piccolo avra’ uno ‘zio’ in piu’ in citta’.”.
Articolo pubblicato il giorno 2 Febbraio 2020 - 10:29