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Napoli, truffa dei falsi posti: almeno 50 le vittime

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“Non ho il coraggio di dire a mamma e mia moglie che si rinvia di una settimana, togliamo tutto da mezzo e i soldi non li voglio piu’ indietro”. E’ una conversazione dai toni drammatici quella che i Nas di Napoli hanno intercettato tra uno degli indagati, diventato vittima e carnefice in un sistema truffaldino scoperto dalla Procura di Napoli e che ha portato a due arresti e un’ordinanza per un poliziotto in servizio al commissariato di Frattamaggiore (Napoli). Ai domiciliari è finito Ciro Palumbo, ex dipendente dell’Università Federico II di Napoli, ritenuto, dal gip Rossella Marro, al centro di un gruppo dedito stabilmente alle truffe, ma quasi sempre per millanterie, per conoscenze che in realtà non avevano. Eppure cosi’ facendo, Palumbo sarebbe riuscito a spillare migliaia e migliaia di euro a non meno di 50 persone. Si faceva consegnare soldi dicendo che era in grado di far ottenere posti nell’Inps, agli ospedali della città, o di riuscire a far passare i test di ingresso a Medicina, a superare esami in Giurisprudenza e addirittura, come nel caso del primo ragazzo intercettano nell’indagine, partita a marzo del 2017, conseguire una laurea. Alla vittima intercettata perché coinvolta in un’altra indagine su certificati medici falsi per incidenti mai avvenuti, era stata promessa la laurea. Ma alle pressioni dei genitori, che non vedevano i risultati e’ scoppiato al telefono in uno sfogo che ha aiutato gli investigatori a ricostruire il sistema. Oltre a Palumbo c’erano altri quattro sottogruppi, fatti da studenti inconsapevoli che procacciavano a loro volta clienti per ottenere sconti sulle pratiche da pagare. Palumbo falsificava i certificati degli esami e al telefono faceva finta di parlare con professori, direttori o addirittura al ministero. Il poliziotto invece era spesso chiamato in causa per consultazioni su targhe di veicoli coinvolti in incidenti: accedeva abusivamente ai sistemi informatici.


Articolo pubblicato il giorno 13 Febbraio 2020 - 22:54
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