Sarà l’autopsia a fare luce sulla morte di una donna, Rosa Andolfi, avvenuta mercoledì scorso nell’ospedale Evangelico Villa Betania di Napoli, dopo avere dato alla luce un bambino. Dopo avere disposto il sequestro della cartella clinica la sezione “colpe professionali” della Procura di Napoli si accinge ad aprire un fascicolo a carico di ignoti, verosimilmente ipotizzando il reato di omicidio colposo, finalizzato proprio all’esecuzione dell’accertamento autoptico. La vicenda è stata resa nota ieri, attraverso un comunicato, dalla stessa clinica, dotata di una struttura specializzata in neonatologia. La donna, secondo quanto si legge nel comunicato, era giunta nel nosocomio lunedì scorso, dichiarando un quadro clinico giudicato estremamente complesso dai sanitari. Lì è stata ricoverata e ha partorito, mercoledi’, dopo una serie di accertamenti. Ma le sue condizioni di salute si sono aggravate fino a determinarne il decesso, cinque ore dopo la nascita del figlio, un maschietto. Nella nota diffusa ieri il direttore sanitario Antonio Sciambra ha specificato che Rosa Andolfi era affetta “due patologie congenite differenti e una patologia respiratoria cronica”. Per l’avvocato Amedeo Di Pietro, difensore del fratello della giovane vittima, i sanitari “che erano a conoscenza dei problemi respiratori della loro paziente”, e che “hanno deciso di farla partorire con un cesareo, hanno avuto vari giorni di tempo per decidere le modalità del parto, sulla base della analisi cliniche effettuate”. La salma di Rosa Andolfi si trova ora nel Secondo Policlinico.
Articolo pubblicato il giorno 21 Febbraio 2020 - 18:20