Dall’autopsia disposta dalla Procura, che ha aperto un fascicolo, è emerso che potrebbe essere stata accidentale la caduta costata la vita Guglielmo Celestino, il ragazzo di 19 anni morto dopo essere precipitato da un muretto nella notte tra il 7 e l’8 febbraio in via Aniello Falcone a Napoli, dopo una festa passata con amici in un locale della zona. Il giovane sarebbe caduto di schiena e questo farebbe supporre una disgrazia. Guglielmo, che non si era sentito bene nel corso della festa, aveva deciso di prendere una boccata d’aria e si era incamminato in un viale privato adagiandosi sulla ringhiera, perdendo poi l’equilibrio e precipitando per cinque metri. Nel pomeriggio si sono svolti i funerali in una chiesa gremita. “Questa è certamente una morte che non comprenderemo né ora né mai. Possiamo vivere nel suo ricordo e nel bene che lui ha distribuito nel poco tempo che gli è stato concesso”, ha detto nell’omelia don Vittorio Missori, il parroco della chiesa dei Pallottini, parlando ai ragazzi, molti dei quali giovanissimi, ai suoi allievi di calcetto e ai genitori. I compagni di scuola che frequentano l’istituto alberghiero Rossini di Napoli e gli atleti della scuola calcio del Pallottini hanno fatto volare dei palloncini bianchi al passaggio della bara. Molti indossavano una t-shirt bianca con sopra impressa la foto del 19enne e hanno srotolato uno striscione colorato con il nome del ragazzo. Il parroco rivolgendosi ai genitori del ragazzo, Stefania e Giovanni Celestino, ha provato a confortarli: “Dal papà ha preso il senso della giustizia, del dovere, della rettitudine, dalla mamma Stefania, insegnante di religione e catechista, i valori cristiani. Lui voleva diventare il capo di tutti i chierichetti, oltre ad essere diventato capitano Guglielmo, punto di riferimento dei pulcini del calcetto”. E per questo a Guglielmo sarà intitolato il campetto della chiesa dei Pallottini dove si allena l’omonima polisportiva.
Articolo pubblicato il giorno 14 Febbraio 2020 - 07:21