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Napoli: appello per il museo a Enrico Caruso nell’anniversario della nascita

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Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, in occasione del 147esimo anniversario della nascita di Enrico Caruso, che cade oggi 25 febbraio, rilancia con una pagina sul social network Facebook: https://www.facebook.com/groups/caruso.enrico/ , l’appello affinché venga aperto al più presto a Napoli, nella città che gli diede i natali il 25 febbraio 1873, e dove morì il 2 agosto 1921, un museo a lui dedicato, progetto che, dopo essere proposto alla fine degli anni ’90, sembra oramai caduto nel più completo dimenticatoio.

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Nella presentazione del gruppo, Capodanno sottolinea l’importanza di realizzare finalmente in Città un museo dove raccogliere tutti i suoi cimeli.

“ Allo stato – ricorda Capodanno – esistono già due musei dedicati al grande tenore, uno nella villa Bellosguardo a Lastra a Signa, in provincia di Firenze, e un altro a Brooklyn, ma, purtroppo, nessuno a Napoli “.

” Sarà pure un caso – evidenzia Capodanno – il fatto che il grande tenore partenopeo sia sepolto a Napoli, in una cappella privata nel cimitero di Santa Maria del Pianto in via Nuova del Campo, a pochi metri dalla cappella dove è sepolto un altro grande artista, l’indimenticato Antonio De Curtis, in arte Totò, che, a distanza di 122 anni dalla nascita, anniversario caduto il 15 febbraio scorso, attende anch’egli l’apertura a Napoli di un museo a lui dedicato “.

Capodanno confida che l’iniziativa per l’apertura nel capoluogo partenopeo di un museo dedicato a Enrico Caruso, anche a seguito dei numerosi consensi espressi dai tanti estimatori del tenore lirico, serva a smuovere le acque e che, attraverso l’intervento sia della Regione Campania sia del Comune di Napoli, si possa in tempi rapidi offrire un giusto riconoscimento ad un grande artista, vanto della musica e della cultura napoletana, conosciuto in tutto il mondo, istituendo finalmente un museo a lui dedicato, che potrebbe trovare un’idonea collocazione, una volta che fosse acquisita al patrimonio pubblico, nella casa natale al civico 7 dell’attuale via Santi Giovanni e Paolo, all’epoca denominata via San Giovanniello.


Articolo pubblicato il giorno 25 Febbraio 2020 - 20:01
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