Il presidente francese Emmanuel Macron è a Napoli dove è stato accolto, davanti al Teatro San Ferdinando, dal premier Giuseppe Conte con il quale si è abbracciato. “Sono contento di essere col mio amico presidente, questo teatro è un posto molto importante della mia vita”, ha detto Macron. Il presidente francese è stato salutato dalla piazza con un applauso al quale lui ha risposto lanciando un bacio. “Sono felice di essere a Napoli, una città che amo profondamente. Il teatro di Eduardo mi ha sempre accompagnato”, ha aggiunto Macron.
In seguito breve passeggiata nel cuore di Napoli per il premier e il presidente francese prima di arrivare – a piedi – alla Cappella Sansevero dove si trova il cristo velato. Macron e Conte, infatti, sono arrivati in auto a Piazza San Domenico Maggiore e da lì si sono recati alle Scuderie Sansevero. E a Piazza San Domenico Maggiore Conte e Macron si sono fermati a salutare decine di curiosi che li attendevano con tanto con fotocamera del cellulare pronta allo scatto. Tra saluti e strette di mano Macron e Conte sono infine arrivati alla cappella Sansevero.
Macron si è soffermato nella Cappella seicentesca, costruita in onore della Madonna e poi trasformata nel ‘700 in un luogo carico di statue e simboli esoterici da Raimondo di Sangro, principe di Sansevero. L’attrazione principale della Cappella è la statua del Cristo Velato, straordinaria scultura ritenuta ineguagliabile per la tecnica all’epoca.
L’emergenza coronavirus sembra lontana, almeno in una Napoli oggi illuminata dal sole e alle prese con il vertice Italia-Francia. Conte e Macron tentano di mostrare un paese dove la vita continua, all’insegna della normalità e dell’allegria, che a Napoli non manca mai. Un signore di mezza età si ritrova faccia a faccia con Macron ‘presidé, vid quand’e’ bell napul?’, Conte si improvvisa traduttore. Si fermano dunque per un caffè nella storica pasticceria Scaturchio. Assaggiano babà, ‘ministeriali’ e altri dolci tipici della pasticceria portenopea. Lasciano tre caffè ‘sospesi’, nella più classica tradizione napoletana, ovvero caffè in dono per i meno abbienti.
Articolo pubblicato il giorno 27 Febbraio 2020 - 16:56