Faceva capo a un barbiere con base a Olbia un traffico di cocaina verso la Sardegna, da Campania e Calabria, scoperto dai carabinieri del Reparto territoriale della citta’ gallurese nell’ambito dell’inchiesta ‘Barber Shop’, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari. Sono 16 gli indagati, destinatari di ordinanze di custodia cautelare eseguite oggi fra Sardegna, Campania e Lombardia: 15 – sospettati di legami con organizzazioni criminali di stampo mafioso, sono finiti in carcere, mentre una donna, una quarantenne di Olbia, è stata sottoposta all’obbligo di dimora. L’organizzazione – secondo una stima degli investigatori – riusciva a smerciare in media cinque chili di cocaina al mese nella sola provincia di Sassari, proveniente da Campania e Calabria. Durante le indagini sono state arrestate 5 persone e sequestrati 3 chili di cocaina, oltre a partite di hashish e marijuana. Un centinaio di militari ha partecipato agli arresti e alle perquisizioni eseguiti oggi fra Olbia, Sassari, Pozzomaggiore in provincia di Sassari, Napoli Secondigliano, e Santo Stefano Ticino in provincia di Milano. A Olbia l’organizzazione aveva sei componenti attivi, che collaboravano col presunto capo, il barbiere Francesco Salerno che collaborava col fratello Antonio, per la vendita al dettaglio della droga: la cocaina arrivava grazie a due contatti napoletani. Antonio Salerno nel 2011, per vicissitudini giudiziarie, si era trasferito in Messico, per poi rientrare in Sardegna. Una parte della droga, attraverso mediatori olbiesi e desulesi, arrivava da un canale di approvvigionamento calabrese. In carcere sono finiti: Francesco Salerno, 43 anni, di Olbia, il fratello Antonio, 37 anni, Francesco Carta, 44 anni, di Desulo (Nuoro), Fabio Casula, 46 anni, di Monti (Sassari), Fabio Azara, 47 anni, Salvatore Carta, 48 anni, Fortunato Davoli, 39 anni, Lorenzo Pes, 46 anni, Massimiliano Piras, 41 anni, Pietro Marras, 45 anni, tutti di Olbia, Rosario Polverino, 54 anni, di Napoli, Salvatore Cuomo, 56 anni, di Pozzomaggiore (Sassari), Gennaro D’Alessandro, 62 anni, di Sassari, Salvatore D’Auria 38 anni, di Napoli e Vincenzo Andreacchio, 34 anni, di Chiaravalle Centrale (Catanzaro). L’inchiesta sul traffico di droga si e’ aperta dopo una rapina, dell’ottobre 2016, ai danni di un pensionato di Padru (Sassari): i carabinieri ne avevano individuato i responsabili, uno dei quali (Salvatore Carta, di Olbia, fra gli arrestati di oggi) era risultato coinvolto in un attivita’ di spaccio.
L’attività investigativa è scattata da un’indagine relativa a una rapina avvenuta a ottobre del 2016 ai danni di un pensionato di Padru, che aveva consentito l’individuazione dei responsabili e aperto una finestra sull’attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio gallurese in cui uno degli arrestati risultava coinvolto. L’uomo, infatti, risultava particolarmente attivo e punti di riferimento nella vendita di droga.Grazie ai servizi di osservazione svolti sul territorio è stato possibile identificare una seconda persona, sempre di Olbia, indicata negli ambienti della malavita locale quale elemento di spicco nel traffico di cocaina. L’uomo avrebbe preso il posto del fratello trasferitosi in Messico per vicissitudini giudiziarie nel 2011. Il successivo sviluppo delle indagini ha consentito di svelare un sodalizio articolato che estendeva i propri interessi anche al di fuori della Sardegna, trasferendo le indagini alla procura distrettuale antimafia di Cagliari. Secondo gli inquirenti, l’indagato, coadiuvato dal fratello rientrato dal Messico, avrebbe stretto contatti con due uomini napoletani, dai quali riceveva partite di cocaina e, attraverso altri mediatori olbiesi e di Desulo (Nuoro) con un canale di approvvigionamento calabrese.Le indagini hanno consentito di individuare ad Olbia altre sei persone che collaboravano attivamente con il capo dell’organizzazione nello smercio al dettaglio della droga, oltre ad altri diretti referenti dei soggetti napoletani che immettevano la cocaina nel mercato sassarese. Nel corso delle indagini, sono state arrestate cinque persone e sequestrati circa 3 chili di cocaina e diversi quantitativi di hashish e marijuana. Tuttavia è stato possibile ricostruire un volume d’affari che, negli anni immediatamente precedenti, si basava su uno smercio costante di cinque chilogrammi di cocaina al mese nella sola provincia di Sassari.
Articolo pubblicato il giorno 3 Febbraio 2020 - 12:06