Sono tre le persone che rischiano il processo, con accuse di lesioni colpose gravi, per quanto accaduto durante l’incendio scoppiato all’interno della galleria ferroviaria “Santa Lucia”, il 16 novembre del 2018. Sono il responsabile del cantiere e due addetti alla sicurezza, impegnati a lavorare per conto di una ditta sua volta impegnata per RFI. Quel giorno, gli operai dovevano sostituire dei binari con altri nuovi. Un lavoro di routine, da effettuare con una macchina mobile, finita danneggiata anch’essa dalle fiamme. A generare l’incendio fu l’errore umano di un operaio, che restò ustionato sul 60 per cento del corpo. Circostanza che non escluderebbe le responsabilità dei tre, colpevoli – per l’accusa – di non aver vigilato sulle precauzioni che tutti gli operai avrebbero dovuto adottare.
A seguito dell’incidente, erano rimasti feriti cinque operai abruzzesi. Almeno trenta erano le persone presenti al momento dell’incidente. Secondo una perizia pure disposta all’epoca dall’autorità giudiziaria, l’operaio non indossava tuta e protezione specifica ai piedi, che gli avrebbero garantito certamente sicurezza, dopo il divampare delle fiamme. L’ultima parola spetterà al gip.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 13 Febbraio 2020 - 09:41