L’entrata in vigore della riforma della previdenza sulla quale si sta discutendo deve essere “simultanea” rispetto alla chiusura della sperimentazione di Quota 100. Quindi se si va al termine della sperimentazione alla fine del 2021 la riforma potrà partire nel 2022 mentre se la si vuole far partire già dal prossimo anno si dovrà concludere la sperimentazione in anticipo. E’ quanto emerge dalle dichiarazioni di oggi del sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta. “La partenza della riforma deve essere simultanea alla chiusura della sperimentazione”, ha detto. Baretta ha sottolineato che la linea sulla quale il Governo si sta muovendo e’ quella della flessibilità in uscita per dare alle persone la libertà di decidere quando andare in pensione ma che la riforma sulla quale si sta discutendo con i sindacati deve entrare in vigore “in contemporanea” con la chiusura della sperimentazione di Quota 100. “Non escludo, ha detto, di anticipare la conclusione”. Ma se si vorrà portare a termine la sperimentazione – si evince – andrà congelata la riforma sulla quale si dovesse trovare una quadra fin alla fine di quella sperimentazione. Vanno affrontati tutti i temi, ha detto Baretta, compreso quello del calcolo contributivo per chi va in pensione. Baretta ha poi affermato che tutto ciò che si risparmia rispetto a Quota 100 “deve andare alle pensioni” come tutto quello che si ottiene e dalla lotta all’evasione fiscale deve restare nell’Irpef.
Articolo pubblicato il giorno 12 Febbraio 2020 - 22:59