La manifestazione delle Sardine di ieri a Napoli, chiusa bruscamente e senza che il portavoce Mattia Santori sia intervenuto denunciando in seguito l’occupazione del palco da parte di alcuni esponenti di Potere al Popolo e dei centri sociali “piu’ duri e puri”, porta delle scorie anche all’interno del movimento napoletano. Uno degli animatori della prima ora del movimento nel capoluogo partenopeo, Bruno Martirani, intervenuto ieri sul palco in maniera critica rispetto ad alcune posizioni dei vertici del movimento stesso, denuncia di essere stato estromesso senza nessun avviso dalla pagina Facebook delle Sardine e dalla chat di gruppo. E da’ la sua versione dei fatti rispetto alla serata: “Santori doveva intervenire dal palco, era anche in scaletta, ma ha preferito non mostrarsi per il flop di piazza. Tornato deluso dall’evento sono stato cacciato dal gruppo e dalla pagina delle Sardine che io stesso avevo creato. In contemporanea sono stato cacciato con un click: espulso da una chat Whatsapp e dal fenomeno Sardine in pochi secondi. Nessun intervento di Santori e’ stato impedito. Non c’e’ stata nessuna occupazione del palco da parte dei centri sociali e nemmeno di Potere al Popolo, non c’erano bandiere dell’organizzazione in piazza e soprattutto nessun impedimento alla prosecuzione dell’evento. Non e’ questo il modo di cambiare la politica. A Sud le Sardine non funzionano”. Poche centinaia di persone avevano preso parte all’evento promosso per parlare delle vertenze di lavoro in Campania in sovrapposizione con la presenza di Matteo Salvini in citta’. La stessa piazza Dante che a novembre aveva accolto migliaia di sardine per ‘Napoli non si Lega’ ieri sera era in larga parte deserta. Quando la manifestazione stava per concludersi, sul retro del palco si e’ consumata la contestazione a Santori da parte di alcuni esponenti dei centri sociali e di Potere al Popolo che al portavoce nazionale delle Sardine hanno contestato “un atteggiamento troppo morbido nei confronti del Pd su sicurezza, job’s act e Erasmus Nord_Sud”. “Un’aggressione premeditata da parte dei soliti contestatori. Noi non siamo la stampella del Pd”, la replica di Santori.
Articolo pubblicato il giorno 19 Febbraio 2020 - 22:44