“La Campania e’ un territorio particolarmente a rischio che richiede un’attenzione maggiore”. Lo ha detto Claudio Silvestri, segretario del Sugc, Sindacato unitario dei giornalisti Campania, in occasione dell’incontro sui giornalisti minacciati con il viceministro Matteo Mauri. “Basti pensare – ha affermato – che i 5 giornalisti sotto scorta armata sui 22 in Italia sono in Campania, a Caserta e altri 10 hanno la vigilanza attiva. Servono interventi legislativi – ha sottolineato – e che si intervenga su querele temerarie, sul carcere per i giornalisti e prevedere una aggravante per chi aggredisce un giornalista”. “E’ la prima volta che l’Osservatorio si sposta da Roma – ha concluso – e ricomincia dopo un lungo periodo di pausa che coincide con la durata del precedente Governo”.”La verita’ e’ che per troppo tempo si e’ rimasti con gli occhi chiusi, e’ il momento di riaprirli”. Lo ha detto Matteo Mauri, viceministro dell’Interno, a Napoli, in occasione dell’incontro, promosso dal Sugc (Sindacato unitario giornalisti Campania), sui giornalisti minacciati. La presenza a Napoli nel pomeriggio e, in mattinata a Caserta, “e’ un messaggio di solidarieta’ e sostegno, ma anche politico forte: lo Stato c’e’ sta facendo la sua parte e la fara’ ancora di piu'” ha affermato. Il crescente numero di giornalisti minacciati e aggrediti “e’ il motivo per cui e’ importante esserci ed e’ il motivo per cui il ministro Lamorgese ha riconvocato l’Osservatorio sui giornalisti minacciati”. “Penso che molte delle cose che in questo momento non funzionano in questo Paese – ha affermato – passino da un tema che si chiama rispetto. Ci vuole rispetto, in questo caso della professione del giornalista, perche’ ha a che fare con la democrazia e la qualita’ della democrazia”. “Anche una politica che mostri maggiore rispetto e attenzione – ha concluso – e’ una politica che fa bene il proprio mestiere”
Articolo pubblicato il giorno 5 Febbraio 2020 - 20:54