Sarà il giornalista Sandro Ruotolo, volto noto della tv per anni al fianco di Michele Santoro, a sedere sugli scranni del Senato al posto dello scomparso Franco Ortolani (M5s). Questo il verdetto delle suppletive nel collegio uninominale 7 della Campania, oltre 300 mila elettori e una vasta area della città di Napoli al voto, dal Vomero a Scampia. Ruotolo si è candidato come indipendente e senza simboli di partito sulla scheda, per quello che molti commentatori hanno giudicato come un primo esperimento di centrosinistra allargato. Ruotolo, infatti, ha avuto il sostegno di una larga coalizione di centrosinistra appoggiata anche da Dema, il movimento che fa capo al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, e senza l’appoggio dei Cinquestelle che non hanno accettato il corteggiamento del centrosinistra preferendo correre da soli nel collegio che solo due anni fa avevano conquistato con il 53% dei consensi e dove adesso si fermano poco sopra il 22%. Il neo senatore – che in campagna elettorale ha detto di voler confluire, una volta eletto, nel gruppo misto – si e’ aggiudicato la competizione con oltre 16 mila preferenze battendo il candidato del centrodestra Salvatore Guangi, fermo al 24%, e quello dei Cinque stelle, Luigi Napolitano (22,5%) al termine di una consultazione caratterizzata dal forte astensionismo. Solo il 9,52% degli aventi diritto al voto, infatti, si è recato alle urne: un napoletano su dieci. Un dato che non si può paragonare con il 61% che alle Politiche del 2018 votò in quello stesso collegio, ma comunque indice di scarsa partecipazione. Da capire adesso come questo voto potrà incidere sulle prossime Regionali campane. E se tra Pd e M5s, per ora divisi sulla scelta del candidato presidente, potrà esserci un riavvicinamento su base locale. “Questo risultato e’ straordinario – le prime parole di Ruotolo da senatore – la sinistra in questo collegio partiva dal 20%. L’altro dato e’ che insieme abbiamo vinto. Questa sinistra dovrà impegnarsi e occuparsi delle persone, delle comunità, delle periferie che sono state totalmente abbandonate. Dobbiamo chiedere al governo un piano per le periferie per il Mezzogiorno. Nulla sarà più come prima”
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