Un mondo dalle forti identità, storie di uomini che sono l’espressione vivente di comunità locali. Storie del Sud. Tutte narrate da Cristiana Buccarelli nella sua ultima creatura “Eco del Mediterraneo” (Iod edizioni 2019). Il suo libro di narrativa sarà presentato il 25 febbraio – ore 17:00 – presso la Galleria dei Sapori a Volla (Na), in occasione del VI incontro della rassegna “Incontri culturali vollesi” ideata e condotta da Gennaro Iannuzzi, Giuseppe Gironda, Egidio e Virgilio Perna in collaborazione con il circolo letterario Anastasiano.
Con l’autrice dialogherà il poeta e scrittore Giuseppe Vetromile e i poeti presenti e prenotati, potranno arricchire l’incontro con proprie riflessioni, commenti o leggendo un proprio testo poetico. Sono previsti intermezzi musicali del M° Salvatore Minopoli e, in chiusura, assaggi di prodotti locali.
Cristiana Buccarelli, di Vibo Valentia, vive a Napoli e svolge varie attività letterarie e culturali. Dottore di ricerca in Storia del diritto romano conduce annualmente laboratori e stage di scrittura narrativa. Ha pubblicato la raccolta di racconti “Gli spazi invisibili” nel 2015 e il romanzo “Il punto Zenit” nel 2017 ed “Eco del Mediterraneo” nel 2019, tutti presentati in edizioni diverse all’interno del Festival di letteratura italiana Leggere&Scrivere.
L’autrice apre l’insieme dei racconti con un affaccio sul Mediterraneo, mare sponda, mare nuovo e antico da cui provengono numerose culture accumunate da un’identica sostanza, da una stessa luce e da una stessa spuma che non si può separare. “Un Mediterraneo vissuto da Michele, protagonista del primo racconto, come il luogo della scoperta, del dialogo e del confronto multiculturale e millenario tra le isole e i continenti lambiti dalle sue acque, mai nel senso di un muro o di una frontiera, ma di ponte che unisce e che deve favorire l’accoglienza reciproca dei popoli – spiega Cristiana Buccarelli. Un Mediterraneo che presento a Volla con tanta emozione e tanta attesa, grazie a Gennaro Iannuzzi e Giuseppe Vetromile che mi hanno coinvolta negli incontri culturali. Con un brigante anarchico calabrese conduco il lettore tra le montagne dell’aspromonte agli inizi del Novecento. È una narrazione liberamente ispirata alla figura storica di Giuseppe Musolino, al suo aspetto più umano, multiforme e contraddittorio: la necessità di rivendicazione a cui viene indotto da una condanna iniqua, da una negata forma di giustizia iniziale da parte delle Istituzioni, la disperata ricerca di libertà e il profondo legame con la natura, da intendersi come una forma di sacralità primordiale. Ne emerge una personalità, interessante e controversa, vittima degli ingranaggi del potere di un sistema corrotto. E poi ci sono ancora altre storie del Sud. Due personaggi, un uomo e una donna. Lei, giovane scrittrice desiderosa di conoscere, lui, pianista innamorato della natura e dei boschi, si incontrano nel Sannio e da lì inizia l’intreccio delle loro esistenze. Altri due personaggi, una donna e un uomo, che si perdono durante un viaggio in Turchia, tra i riflessi di luce del deserto di roccia e le moschee di Istanbul. Infine, la storia di un ragazzo napoletano, che svolge il suo mestiere di fotografo in strada, presentando immagini frutto di una sua disincantata e poetica osservazione delle abitudini di gatti e gabbiani che popolano i vicoli e il lungomare partenopeo. Tutti i vari destini che si dipanano in queste storie hanno la vocazione di sospendere chi le legge in un tempo senza tempo, indefinito e mediterraneo, di far entrare nei luoghi luminosi e ardenti del nostro mare e delle nostre terre”.
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