“ Che fine ha fatto il museo di Totò? “. Se lo chiedono, da tempo, i tantissimi estimatori che in tutto il mondo, e dunque non solo a Napoli, sono legati da un profondo affetto e da un’ammirazione incondizionata verso il grande attore partenopeo, scomparso oltre mezzo secolo addietro, il 15 aprile 1967. La domanda ancora una volta è posta da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che per sensibilizzare la pubblica amministrazione e, segnatamente, il Comune di Napoli sui ritardi oramai storici rispetto all’apertura del museo il cui primo annuncio, va ricordato, risale al 1996, ben 24 anni fa, ha, tra l’altro, fondato sul social network Facebook il gruppo “NOI AMIAMO TOTÒ“ che ha conta oltre 600 iscritti.
“ Domani, 15 febbraio, saranno decorsi ben 122 anni dalla nascita di Totò che vide la luce nell’anno 1898 – sottolinea Capodanno -. Ma, evidentemente, in mancanza di notizie certe, dobbiamo supporre che ancora persistano i problemi che stanno da tempo ritardando l’apertura del Museo dedicato al “Principe della risata” “.
“ Un museo che dovrebbe sorgere, ma il condizionale a questo punto è d’obbligo, nel Palazzo dello Spagnolo in via Vergini, a pochi metri da quella via Santa Maria Antesaecula dove il Principe Antonio De Curtis era nato – puntualizza Capodanno -. Ma di anno in anno l’appuntamento viene rinviato. Le ultime notizie risalgono appunto all’anno scorso, quando, in occasione dell’anniversario della morte, ne fu annunciata l’apertura entro il 2021, prima delle prossime elezioni amministrative a Napoli, senza alcuna altra precisazione sulla data esatta dell’evento “.
” In quella circostanza – ricorda Capodanno – alcuni estimatori, proprio per rimarcare i gravi ritardi accumulati nel rendere il doveroso omaggio al grande artista, inscenarono una protesa, ponendo un fantoccio con la fisionomia di Totò sul balcone del fabbricato dove era nato ed era vissuto con la madre “.
Capodanno, in occasione dell’ennesimo anniversario, rivolge, ancora una volta, un pubblico appello all’amministrazione comunale partenopea affinché finalmente il museo in questione possa, in tempi rapidi, aprire le porte ai tanti estimatori del grande Totò.
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