Parte del dipinto “La resurrezione di Cristo”, rubato nel 1991 nella chiesa del Santissimo Purgatorio di Acerra, sarà riconsegnata dai carabinieri del Comando Tutela patrimonio culturale alla comunità. Mercoledì 19 febbraio, alla presenza del vescovo della Diocesi, monsignor Antonio Di Donna, del sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri, e del maggiore Giampaolo Brasili, si svolgerà la cerimonia di restituzione. L’attività, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, trae spunto dalla denuncia di furto, presentata da un antiquario napoletano, di numerose opere d’arte in suo possesso e conservate all’interno del magazzino. Oltre ad accertare che la denuncia non era altro che un mezzo, messo in atto dallo stesso antiquario, per tornare in possesso di beni dallo stesso posti in commercio (nell’abitazione del denunciante sono stati rinvenute opere d’arte da lui stesso inserite in denuncia), i riscontri investigativi hanno consentito, altresì, di sequestrare numerosissime opere provenienti da 12 furti avvenuti in tutta Italia in danno di private abitazioni e di istituti di culto. Oltre alle opere di antiquariato, nel corso delle indagini, sono stati anche sequestrati oltre 4000 reperti archeologici tra monete e vasi.
Di fondamentale importanza per l’individuazione del prezioso bene è risultata la comparazione dell’immagine, con quelle contenute nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, che ne ha confermato la provenienza illecita.
La restituzione odierna avvalora l’importanza dell’opera di sensibilizzazione che le articolazioni di questo Comando quotidianamente compiono con i responsabili degli Uffici Diocesani, anche attraverso la divulgazione, ai Parroci, della pubblicazione “Linee Guida per la Tutela dei Beni Culturali Ecclesiastici”, realizzata da questo Comando nel 2014 unitamente alla Conferenza Episcopale Italiana: la pubblicazione, oltre a contenere consigli pratici per la difesa dei beni chiesastici da eventi predatori, diffonde e valorizza le iniziative di catalogazione e censimento dei beni che le Diocesi, con grande impegno, stanno conducendo in ordine al proprio patrimonio culturale. A conferma di tale importante attività di inventariazione l’opera in questione era altresì censita nella Banca Dati “CRBC Campania” (che individua tutte le opere della Regione Campania), con un’immagine fotografica che ha ulteriormente agevolato l’attività di riscontro
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