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Corruzione, bancarotta e riciclaggio tra Caserta e Roma: arrestato anche un manager

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Un ex consigliere dell’Anas, per molto tempo vicino ad esponenti politici del centrodestra, con residenza a Frosinone e attività un po’ in tutta Italia. E’ questo nella sostanza l’identikit di Giovan Battista Papello, 64 anni, finito in carcere stamane in seguito all’inchiesta del Nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza, coordinata dai procuratori aggiunti Paolo Ielo e Rodolfo Sabelli. Al manager si contestano ipotesi di corruzione e di bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale. Nell’ordinanza di applicazione della misura di custodia cautelare, firmata dal gip Daniela Caramico D’Auria, si legge: “Si può sicuramente affermare, la sussistenza di un elevato rischio di recidiva nei confronti dell’indagato papello Giovan Battista Papello, il quale si è reso responsabile di una pluralità di condotte delittuose tutt’altro che occasionali, poste in essere senza soluzione di continuità, per un considerevole intervallo di tempo (almeno dal 2016 sino al 2018), ed espressive della spregiudicatezza e pericolosità dell’indagato. Come si è visto, egli manifestando una totale indifferenza all’osservanza delle regole, risponde di due episodi di corruzione del reato di bancarotta fraudolenta”. E poi “nella vicenda relativa all’appalto stipulato con il comune di San Marcellino (in provincia di Caserta) – scrive il gip – Papello anziché addivenire ad una soluzione concordata con i legali della controparte si adopera tramite intermediari a corrompere un pubblico ufficiale e allo stesso modo si comporta nella seconda vicenda, ove per bloccare il pagamento di un assegno, si rivolge tramite un intermediario ad un maresciallo dei Carabinieri compiacente che acconsente dietro elargizione di una somma di denaro, a redigere una falsa denuncia di smarrimento dell’assegno”. Nel motivare l’esigenza della misura cautelare in carcere per Papello, il giudice spiega: “È certo o comunque altamente probabile che si ripresenterà l’occasione del delitto ed è altrettanto certo o comunque altamente probabile che l’indagato se lasciato libero tornerà a delinquere”. “I ruoli ricoperti dal Papello, – prosegue l’ordinanza – ex consigliere Anas e membro di segreterie politiche, hanno consentito allo stesso di acquisire nel tempo numerose conoscenze di pubblici ufficiali incaricati di seguire le procedure di appalto presso enti territoriali, di appartenenti alle forze dell’ordine e di imprenditori, disponibili a rivestire incarichi fiduciari presso società a lui riconducibili”. Oltre a Papello è finito in carcere anche un suo presunto collaboratore. Nei confronti di altre 8 persone sono stati disposti gli arresti domiciliari. Nel complesso sono indagate una ventina di persone.


Articolo pubblicato il giorno 6 Febbraio 2020 - 20:06
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