“La sindrome respiratoria da Coronavirus si sta diffondendo – come ben sappiamo – anche nel nostro Paese. Ma è importante sapere che questa sindrome, di cui non dobbiamo avere troppa paura, è comunque una malattia seria, in cui una parte importante la può avere anche l’apparato visivo. Nel senso che la congiuntivite può rappresentare il primo sintomo precoce della malattia. Si tratta di una congiuntivite virale, che non è come quella che possono avere i bambini, che hanno secrezioni che attaccano gli occhi, ma ha una manifestazione diversa. Colpisce generalmente un solo occhio e magari dopo quattro, cinque o sei giorni il secondo; gli occhi sono rossi, lacrimosi e di solito non c’è secrezione. Questo può essere dunque il primo sintomo della malattia. D’altro canto gli occhi sono anche un’importante “porta d’ingresso” del virus nell’organismo, poiché viene emesso dalle persone che ne sono affette a livello dell’apparato respiratorio. Vale a dire con le particelle di flugge dalla bocca, che possono andare sulle mani. Per cui quando una persona con le mani si tocca gli occhi può venire infettata, perché il virus penetra attraverso le mucose, che sono quella della bocca, del naso e degli occhi. La manifestazione è quindi quella della congiuntivite. Giova ricordare che è stato proprio un oculista a scoprire per primo il Coronavirus, che ha anche messo in guardia i politici cinesi, che però non hanno tenuto in giusta considerazione il suo monito su una possibile epidemia e lo stesso oculista è stato infettato ed è morto. Ecco dunque l’importanza di non toccare gli occhi, di cercare di mantenere le mani sempre pulite e di fare attenzione a tutte le mucose: naso, bocca ed occhi”. Così in una nota Vincenzo Orfeo, dirigente dell’unità operativa di Oculistica alla Clinica Mediterranea di Napoli.
Articolo pubblicato il giorno 28 Febbraio 2020 - 17:41