“Il giovane ricercatore che si trova presso lo Spallanzani e’ sereno, in contatto con la famiglia e fiducioso nelle capacita’ dei professionisti dell’Istituto. Il ragazzo comunica e lavora utilizzando il suo ipad”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato in costante contatto con la direzione dell’INMI Spallanzani. (Sono “buone” le condizioni generali del giovane ricercatore italiano risultato positivo al Coronavirus e attualmente ricoverato all’Istituto Spallanzani di Roma. Intanto, pero’, riparte la quarantena per i 55 connazionali in isolamento alla Cecchignola, che saranno sottoposti con cadenza regolare a nuovi test. E se il direttore scientifico dello Spallanzani Giuseppe Ippolito tranquillizza, poiche’ “in Italia non c’e’ circolazione locale del virus”, resta “improbabile” il rischio di contagio da soggetti asintomatici secondo l’epidemiologo Gianni Rezza. “Sto bene, mi sento tranquillo. Al momento non ho alcun disagio particolare”, ha dichiarato il paziente ventinovenne, che al momento presenta una lieve febbre e congiuntivite ed ha iniziato la terapia antivirale. Per gli altri italiani alla Cecchignola si prolunga invece il periodo di quarantena (la nuova sorveglianza sanitaria riparte per 14 giorni a cominciare dal 6 febbraio, a seguito della positivita’ del ricercatore emiliano). La quarantena “sara’ modulata a seconda degli esami che saranno fatti nei giorni a venire e in base alle loro condizioni. Quattro tamponi erano gia’ previsti – ha spiegato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri – e’ evidente che chi ha avuto contatti con il ragazzo risultato positivo avra’ un’estensione della quarantena”. Ma la preoccupazione, ora, e’ che proprio tra loro si possano verificare nuovi casi. Una eventualita’, questa, giudicata pero’ improbabile dal direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore sanita’ Gianni Rezza: “Anche se non si puo’ escludere del tutto, ritengo molto improbabile che l’italiano risultato positivo possa avere trasmesso l’infezione a qualcun altro dei 55 italiani rientrati da Wuhan. Infatti, alla comparsa dei primissimi lievi sintomi, come la febbre, l’uomo e’ stato subito ulteriormente posto in isolamento. E’ chiaro – precisa – che nessuno puo’ escludere che possa esserci un nuovo caso, anche se improbabile, ma non e’ detto che, qualora si dovesse manifestare, esso sia dovuto ad una trasmissione da parte dell’italiano risultato positivo poiche’ tutti provenivano da Wuhan, epicentro dell’epidemia, ed e’ questo il vero rischio”. Intanto, sono tuttora nella terapia intensiva dello Spallanzani i due coniugi cinesi positivi al virus e le loro condizioni cliniche sono invariate. Ad oggi, 11 pazienti sono ricoverati allo Spallanzani e 5 di questi sono in attesa dei risultati del test. I controlli in Italia continuano ad essere serrati. Nella sola giornata di ieri sono state controllate con le procedure sanitarie disposte per il rischio Coronavirus quasi 100mila persone, arrivate negli aeroporti italiani con 868 voli internazionali. Dei 98.572 passeggeri controllati, e’ emerso nella riunione del Comitato operativo della Protezione Civile, 8 sono risultati avere una temperatura superiore ai 37.5 gradi: immediatamente sono scattati i controlli aggiuntivi nelle strutture sanitarie negli aeroporti che hanno pero’ escluso sintomi o patologie riconducibili al virus. Non saranno invece al momento effettuati controlli sanitari sui treni e nelle stazioni ferroviarie. E dopo Twitter, accordo anche con Facebook sulla corretta informazione sui social media. Da oggi ogni ricerca sul Coronavirus suggerira’ infatti di visitare il sito del Ministero della Salute, ha annunciato il ministro Roberto Speranza: “La corretta informazione – ha commentato – e’ parte della prevenzione”.
Articolo pubblicato il giorno 7 Febbraio 2020 - 23:13