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Cannabis light, le cifre del settore nel nostro Paese

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Uno studio pubblicato sulla rivista European Economic Review ha messo in evidenza che la marijuana rappresenta la droga che viene consumata di più in tutta Europa. Secondo questa indagine, intitolata “Light cannabis and organized crime: Evidence from (Unintended) Liberalization in Italy”, nel Vecchio Continente nel 2016 la marijuana è stata consumata da 23 milioni e mezzo di persone: un dato che, ovviamente, comprende anche gli italiani. A proposito del nostro Paese, i consumatori giovani sono quelli più interessati alla marijuana illegale, ma ciò non può che favorire il narcotraffico.

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Gli effetti della canapa light

Le organizzazioni criminali, tuttavia, hanno visto i propri affari calare grazie al boom della cannabis legale, che avrebbe contrastato, almeno in parte, il traffico di cannabis illecito (il riferimento è, ovviamente, al prodotto che vanta una concentrazione di THC elevata. Leonardo Madio, Vincenzo Carrieri e Francesco Principe sono i tre autori della ricerca che hanno preso in esame il lasso di tempo che va dal mese di maggio del 2017 al mese di febbraio del 2018. Ebbene, stando alle cifre valutate, si è ridotto di un terzo il numero di piante di cannabis che vengono coltivate in modo illecito; è scesa dell’8 per cento, invece, la diffusione di hashish con una elevata concentrazione di THC.

I numeri della ricerca

Su base mensile i sequestri di marijuana illecita sono scesi del 14 per cento, e si sono ridotti del 3 per cento gli arresti effettuati per reati correlati alle sostanze stupefacenti, con dati interessanti in modo particolare per le persone straniere e per i minori di 18 anni. Come si può intuire, dunque, dal commercio di cannabis light si ricavano numeri positivi non solo per la crescita economica ma anche sul piano della sicurezza: un colpo notevole al mercato della droga. Ecco perché da più parti si richiede che venga ufficializzato e reso legittimo il commercio della cannabis light, così che gli addetti del settore non debbano temere stravolgimenti normativi da un giorno all’altro.

La canapa depotenziata nel 2018

Secondo i numeri forniti dal Consorzio Nazionale Tutela Canapa, nel 2018 nel nostro Paese la canapa depotenziata ha generato un fatturato pari a circa 150 milioni di euro. Gli altri numeri parlano di 10mila lavoratori coinvolti in questo ambito e di 2.500 ettari impegnati per la coltivazione esclusiva della canapa light. Sull’onda del successo sono sorte 800 nuove aziende agricole, a cui debbono aggiungersi 1.500 specializzate di recente creazione.

Il valore della cannabis light

È evidente che nel nostro Paese la canapa light ha un grande valore, tanto a livello economico quanto sotto il profilo sociale. Le previsioni per il prossimo anno lasciano ipotizzare che, qualora ogni cosa dovesse andare nel migliore dei modi, in tutta Europa il fatturato potrebbe arrivare a 36 miliardi di euro. E non va dimenticato l’impatto che il commercio della cannabis CBD ha nei confronti del mercato nero della marijuana.

Cosa serve sapere sulla marijuana depotenziata

Vale la pena di mettere in evidenza che la marijuana depotenziata si differenzia rispetto alla sua alternativa illegale perché è priva di effetti psicotropi. In pratica, il suo contenuto di THC è prossimo allo zero, il che vuol dire che la sua assunzione non è in grado di causare alcuna alterazione a livello psichico. In quella che viene definita erba legale, il cannabinoide presente in concentrazioni significative è il CBD, che vanta numerosi effetti benefici confermati da varie ricerche: per esempio ha proprietà antispastiche e antiossidanti, oltre ad essere un eccellente antinfiammatorio.


Articolo pubblicato il giorno 26 Febbraio 2020 - 10:01


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