La DIA di Napoli ha notificato il decreto di confisca definitiva, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE), nei confronti di Alfonso Letizia (classe 1945), imprenditore attivo in particolare nel settore della produzione e della vendita del calcestruzzo.
Le indagini svolte dalla DIA hanno consentito non solo di ricostruire il suo reale assetto patrimoniale, ma anche di delineare la sua โpericolositaฬ qualificataโ, derivante dai rapporti emersi con il clan dei casalesi, fazione โSchiavoneโ, nel delicato e strategico settore della produzione e fornitura del calcestruzzo.
Nella relativa inchiesta giudiziaria, infatti, per la quale Alfonso Letizia era stato arrestato dalla DIA nel 2011 – operazione โIl Principe e la (scheda) ballerinaโ – su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, erano emersi gli intrecci illeciti del ceto politico di Casal di Principe con lโala militare e imprenditoriale del clan dei casalesi, fazioni โSchiavoneโ e โBidognettiโ, che si concretizzavano attraverso lโappoggio ai candidati indicati dallโorganizzazione in occasione di consultazioni elettorali, in cambio dei successivi benefici economici garantiti dallโaggiudicazione di appalti, di assunzioni di personale compiacente, noncheฬ di apertura di centri commerciali.
Nel contesto descritto, il LETIZIA era considerato il riferimento della famiglia โSchiavoneโ, poicheฬ metteva stabilmente a disposizione dellโorganizzazione i propri impianti di produzione del calcestruzzo e le proprie strutture societarie ottenendo, di contro, lโingresso nel cartello delle aziende oligopoliste che lโassociazione imponeva sui cantieri presenti nel mercato casertano.
I decreti di sequestro e di confisca emessi dal Tribunale, a seguito della proposta del Direttore della DIA, eseguiti nel 2014 e nel 2018, sono stati confermati dalla Corte di Appello di Napoli e definitivamente dalla Corte Suprema di Cassazione.
I beni acquisti al patrimonio dello Stato, per un valore di circa 100 milioni di euro, sono:
– 6 aziende (operanti nel settore edile e immobiliare, dellโestrazione di inerti, della produzione e vendita del calcestruzzo);
– 70 immobili, tra cui terreni e fabbricati, ubicati in vari comuni della provincia di Caserta e due in Cavezzo (MO);
– 28 auto/motoveicoli;
– numerosi rapporti finanziari.
Articolo pubblicato il giorno 12 Febbraio 2020 - 07:21