Pellezzano. C’è un errore umano dietro lo sversamento di sostanze inquinanti che hanno rischiato di trasformare il fiume Irno e l’area al confine fra i Comuni di Salerno e Pellezzano in un’autentica bomba ecologica. La vicenda che sta preoccupando il territorio all’estrema periferia Nord del capoluogo, venuta alla luce nella notte fra sabato e domenica scorsi dopo la scoperta della perdita di materiale potenzialmente pericoloso da un deposito nell’area dei capannoni della ex Mcm, si sta pian piano definendo. Ogni rischio per l’ambiente potrà essere scongiurato con i risultati dei rilievi dell’Arpac: l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha disposto ulteriori verifiche sulle falde acquifere e sul terreno e, intanto, avrà bisogno di qualche altro giorno per poter comunicare i riscontri sui campioni d’acqua del fiume – distante soltanto pochi metri dal luogo dello sversamento – prelevati subito dopo la segnalazione dello scorso weekend, quando alcuni residenti della zona e gli avventori della vicina sala bingo avevano lamentato forti disturbi a causa del forte odore acre, simile a quello dell’ammoniaca, proveniente dal deposito.
Gustavo Gentile
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