Secondo il Baggage Report relativo al 2018, elaborato da SITA, sarebbe in diminuzione il quantitativo di bagagli smarriti in aeroporto. Un dato di rilievo soprattutto se rapportato al concomitante aumento di passeggeri.
Il numero totale, tuttavia, è ancora molto elevato attestandosi a quota 22,7 milioni. Se in futuro la riduzione potrebbe essere molto più pronunciata, grazie all’utilizzo delle ultime tecnologie, sono in molti a porsi la domanda su cosa occorre fare per avere il rimborso in caso di smarrimento del proprio bagaglio all’interno delle strutture aeroportuali.
La procedura per il rimborso
Per avere diritto al rimborso del bagaglio smarrito occorre seguire una procedura ben precisa che inizia dalla conservazione del cedolino che attesta la consegna dello stesso al personale incaricato. Appurata la sua scomparsa, il passo successivo è proprio la denuncia, da fare all’ufficio Lost and Found, insieme alla consegna del cedolino e di un documento di riconoscimento.
Occorre poi compilare il modulo PIR (Property Irregularity Report), descrivendo il bagaglio (dimensione, colore e segni distintivi) e scegliere se ritirarlo di persona o farselo consegnare a casa. Nei giorni successivi si potrà chiamare l’ufficio per conoscere lo stato della pratica o avere notizie sul bagaglio smarrito per mezzo del sito web World Tracer, ove la compagnia aerea interessata si appoggi a questo sistema di tracciamento online.
Il risarcimento economico
Nel caso in cui si appuri la definitiva scomparsa del bagaglio, la procedura per il rimborso scatta a partire dal 21° giorno successivo alla presentazione della denuncia. In questo caso il risarcimento è di circa 1.200 euro per le compagnie che aderiscono alla Convenzione di Montreal, e di circa 20 per ogni chilogrammo di bagaglio smarrito per quelle che non aderiscono alla convenzione. Se si viaggia con un valore superiore, è buona norma stipulare un’assicurazione.
La richiesta di risarcimento, deve essere avanzata tramite invio di una raccomandata alla compagnia aerea, all’interno della quale sia specificato il contenuto della valigia, accludendo anche una stima economica degli oggetti presenti al suo interno, una copia del biglietto, della ricevuta del bagaglio e del modulo compilato all’ufficio bagagli smarriti.
Cosa accade se la compagnia oppone resistenza?
In alcuni casi, la compagnia può opporre resistenza alla richiesta di risarcimento. Nell’eventualità che ciò accada, l’utente ha a sua volta la possibilità di rivolgersi al giudice di pace per vedersi riconosciuto il proprio diritto.
Al riguardo può essere di aiuto rivolgersi a realtà che si occupano di supporto per i consumatori vittime di tali circostanze: un esempio è dato da Rimborsobagagliosmarrito.it che offre assistenza gratuita.
Nel caso poi che il bagaglio giunga a destinazione, risultando però danneggiato, è possibile avanzare un reclamo che non deve valicare il limite dei 21 giorni dalla sua ricezione. Anche in questo caso lo strumento per farlo è l’invio di una raccomandata alla compagnia aerea.
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