Arzano – Querela temeraria contro il giornalista Domenico Rubio: doppia bocciatura per l’ex sindaca Fiorella Esposito. Il Gip: “ Le affermazioni effettuate dall’indagato, tramite il gruppo social Arzano News corrispondo nella sostanza a quanto accertato dalla Prefettura di Napoli”. Una brutta batosta per l’ex prima cittadina che dopo aver incassato la prima archiviazione a carico del giornalista Rubio, deve registrare la doppia archiviazione seguita al suo ricorso. Una brutta situazione che potrebbe vedere l’avvio di azioni legali per calunnia e la citazione in sede civile per i danni subiti e subendi dal giornalista che in questi anni sarebbe stato osteggiato, seguito e diffamato costantemente anche sui social da ex consiglieri e componenti politici facenti parte o comunque collaterali all’ex amministrazione sciolta per camorra nel 2019. Il Gip rimarcando gli atti relativi allo sciogliemnto ha in sintesi così sentenziato:” Sul presupposto che tali considerazioni sembrano riguardare proprio l’amministrazione della Esposito, è la stessa Commissione che dichiara che vi è stata una certa continuità politica tra la precedente e la nuova amministrazione e che chiari sono i segnali di infiltrazione camorristica in quest’ultima”. Proseguendo ancora, rimarca il Gip, il dott. Antonino Santoro, “ne deriva che quanto affermato dall’indagato – al netto del lessico certamente colorito e pungente, ammesso, però, nell’ambito della critica politica – non si discosta, nella sostanza, dal vero, a nulla rilevando che nella stessa Proposta si dica che il Sindaco è immune da pregiudizi e pendenze penali, giacché ciò si riferisce al suo status di incensurata ma non smentisce le considerazioni negative sopra parimenti effettuate dalla Commissione. Indubitabile è poi l’interesse pubblico della vicenda. Ne deriva che l’opposizione va rigettata giacché la condotta è discriminata dall’esercizio del diritto di critica politica”. Non si è fatta attendere la replica di Mimmo Rubio alla notizia: “Siamo giornalisti veri, dalla schiena dritta. Era il 16 marzo 2018. Non erano ancora arrivate le stese e le bombe della camorra sul balcone della mia abitazione e non ero ancora finito sotto tutela dello Stato, unitamente ad altri colleghi. Era ancora lontano lo scioglimento del Comune di Arzano per infiltrazioni camorristiche. Era una fase, però, in cui la politica locale già mostrava segni di insofferenza perché stavamo iniziando a denunciare le omissioni e le crescenti responsabilità nella gestione del Comune in una fase post commissariale dopo il secondo scioglimento per camorra. Era, quindi, lontano anche tutto quel fango, gli attacchi con esposti anonimi partoriti in seno alla stessa politica e i relativi blitz anti abusivismo a casa del sottoscritto, e dei familiari di un collega e di un dirigente comunale che non si piegavano al volere dei nuovi “padroni” del Palazzo. Era lontano tutto l’odio vomitato sul sottoscritto con una guerra di delegittimazione che non avuto precedenti in questa città e nella mia lunga vita professionale”.
G.S.
Articolo pubblicato il giorno 19 Febbraio 2020 - 20:15