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Al Nostos Teatro di Aversa anteprima dello spettacolo ‘di questa vergognosa tenerezza (de cette tendresse honteuse)’

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Domenica 16 febbraio, alle ore 19, va in scena il terzo appuntamento della rassegna “Approdi 2020” del Nostos Teatro di Aversa, con l’anteprima “di questa vergognosa tenerezza (de cette tendresse honteuse)” della Compagnia Esposti, una tragedia per attore solo liberamente tratta dal “Caligola” di Albert Camus.
Prodotto da Esposti, il lavoro nasce dallo studio delle versioni dell’opera edite nel ’41 e nel ’58 e riporta in scena le battute della prima stesura, che sono state successivamente eliminate dall’autore stesso. Dal 21 al 23 febbraio, il Nostos Teatro ospiterà la stessa compagnia con il laboratorio intensivo a numero chiuso “Mostro (Caligola)”, sempre della Compagnia Esposti.
“Presentare al Nostos Teatro l’anteprima di “di questa vergognosa tenerezza” è per noi un passaggio significativo prima di partire per il debutto ufficiale – spiega la compagnia -. Conosciamo il Nostos dalla sua apertura e da allora abbiamo sempre sentito una profonda affinità con il suo percorso. Quando siamo tornati dalla residenza in Francia abbiamo sentito il desiderio di portare in scena, nei luoghi a cui apparteniamo, questo spettacolo nato lontano da qui. Di conseguenza, contattare Gina (Oliva), Giovanni (Granatina) e Dimitri (Tetta) è stata una scelta naturale: ancora una volta ci hanno aperto le porte e insieme abbiamo deciso di prenderci il tempo di presentare di questa vergognosa tenerezza e, successivamente, di far entrare gli allievi all’interno del nostro percorso di ricerca teatrale attraverso un laboratorio (Mostro (Caligola), dal 21 al 23 febbraio). Il Nostos, infatti, non è un teatro in cui passare solo per il tempo di una replica, è piuttosto un approdo sicuro, un luogo che ti accoglie e ti mette in condizione di fare il tuo lavoro nel migliore dei modi”.
A proposito dello spettacolo: Mostro, Caligola. Mostro per avere troppo amato. Il corpo – quasi nudo – si muove sulla scena vuota immerso in un suono continuo, inarrestabile e violento. Parole spezzate, rimosse, da ripetere inesorabilmente. Niente più tenerezza. Non c’è riposo e il tempo è scandito dallo scorrere degli atti. Caligola sa qual è la sua fine, ne è consapevole dal primo istante, perché tutto è già successo e tutto è stato cancellato. Nonostante ciò, non può fare a meno di riviverlo, orrore dopo orrore, finché Cherea lo colpisce col pugnale “tre volte, in pieno viso”. Ma, anche se la fine è già scritta e il silenzio è pronto a calare sulla scena, qualcosa di Caligola – il suo essere umano e mostruoso – è destinato a vivere per sempre.
Liberamente tratto da Caligula di Albert Camus, per la regia di Valentina Carbonara che ne ha curato anche l’adattamento drammaturgico. In scena Ciro Esposito, sound design Salvatore Margiotta, scene e costumi Monica Costigliola.

PUBBLICITA

Creazione realizzata nell’ambito delle Residenze della Maison Maria Casarès (CCR), Programme Odyssée – ACCR, con il sostegno del Ministère de la Culture et de la Communication


Articolo pubblicato il giorno 13 Febbraio 2020 - 18:13

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