Presunto caso di nuovo coronavirus a Parma su una donna italiana di ritorno da Wuhan. La paziente, ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale Maggiore, è comunque in buone condizioni di salute. Di ritorno dalla località cinese epicentro della diffusione del virus, ha accusato lievi sintomi di infezione alle vie respiratorie. Il caso è solo sospetto, sottolinea l’Ausl di Parma. Le aziende sanitarie locali hanno attivato tutte le procedure previste dal ministero della Salute e dalle Autorità regionali.
Intanto, sono saliti ad 897, in Cina, i casi accertati di contagio del nuovo coronavirus nCOV-2019, mentre i morti si sono attestati a quota 26: è l’ultimo bollettino aggiornato alle 22 locali (le 15 in Italia), diffuso dai media cinesi. Tra le quasi 40 province, regioni e municipalità speciali che compongono amministrativamente il Paese, solo il Tibet risulta ancora privo di casi.
Tredici, intanto, le città dov’è stato imposto lo stop ai trasporti pubblici: Xianning, Xiaogan, Enshi, Zhijiang, Jingzhou, Huangshi, Qianjiang, Xiantao, Chibi, Ezhou, Huanggang e Lichuan, oltre alla città epicentro dell’epidemia, Wuhan, nella provincia dell’Hubei, portando così ad oltre 41 milioni il numero di cittadini coinvolti dalle misure per contrastare l’emergenza. In molte città è stata disposta anche la chiusura di luoghi aperti al pubblico come teatri o locali. Chiusi, ad esempio, i ristoranti McDonald a Wuhan, Ezhou, Huanggang, Qianjiang e Xiantao. Così come, a partire da domani, ha deciso di chiudere temporaneamente i battenti Disneyland Shanghai. Anche a Pechino la forte preoccupazione per la diffusione dell’epidemia ha indotto le Autorità ad adottare misure drastiche: la Città proibita è stata chiusa e tutti i festeggiamenti per il Capodanno cinese annullati. Stop alle celebrazioni anche nella regione semi-autonoma di Macao. Interdette, infine, alcune sezioni della Grande Muraglia.Tra i milioni di cittadini isolati, ci sono anche una ventina di italiani, tra residenti, studenti e turisti, che si trovano a Wuhan. Tra loro, Lorenzo Di Berardino, studente abruzzese rimasto bloccato dentro un campus universitario, che racconta all’Ansa di una città spettrale, letteralmente deserta.
Articolo pubblicato il giorno 24 Gennaio 2020 - 19:33