È stato fissato per il prossimo 27 febbraio l’appello per il 26enne G. B, dinanzi alla 4 Sezione della Corte di appello di Napoli.
In primo grado è stato condannato, con rito abbreviato, alla pena di anni 4 di reclusione, alla interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, oltre alla interdizione perpetua da qualunque ufficio attinente alla tutela e alla curatela. L’imputato ha revocato il precedente difensore, del foro di Napoli, che lo ha difeso in primo grado, nominando l’Avvocato Massimo Viscusi, del foro di Benevento.
L’inchiesta, come si ricorderà, riguarda un caso di abuso sessuale, verificatosi, presumibilmente, l’8 dicembre 2018, di cui sono ancora tanti i punti ancora in sospeso.
La denuncia era partita dalla ragazza, che dopo aver trascorso una serata in una discoteca di Pozzuoli, il “Club Partenopeo”, e aver fumato hashish e bevuto alcoolici, si era trovata dapprima nella macchina, nel parcheggio del locale, con 5 ragazzi, dal quale riuscì a dileguarsi in un secondo momento (e del quale stranamente nessuna indagine è stata effettuata da parte del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Pozzuoli in merito a tale rilevante circostanza) ; e, poi, dopo aver chiesto un passaggio all’imputato, che glielo concedeva, da Pozzuoli a Quarto, salendo nella macchina del suo amico G. C., insieme alla ragazza, facevano scalo a casa dell’imputato, il quale dopo aver preso la sua autovettura, accompagnava la ragazza sotto casa sua.
Nel tragitto, a detta della Procura di Napoli (indagini coordinate dal P. M. Tittaferrante) si sarebbe consumato un “rapporto orale”, denunciato dalla ragazza, la quale si è avvalsa di psicologi specializzati onde poter ricostruire la vicenda.
Si ricorderà, inoltre, che l’amico dell’imputato, G. C., inizialmente sentito come persona informata sui fatti, in un secondo momento veniva indagato per “false informazioni all’autorità Giudiziaria”. Nell’interrogatorio del 25 marzo 2019,il ragazzo, difeso anch’egli dall’Avv. Viscusi, rispondeva a tutte le domande del Sostituto Procuratore della Repubblica Tittaferrante, e la sua posizione veniva archiviata.
Per l’imputato, a seguito di riesame, è stata attenuata la misura dell’ordinanza cautelare intramuraria presso il carcere di Poggioreale, con quella degli arresti domiciliari.
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