Dopo tre mesi di rinvii ed una perizia medica, è stato ascoltato questa mattina il commerciante di Portico di Caserta che, già nel corso delle indagini, aveva accusato l’imprenditore Antonio D’Amico di avergli chiesto tangenti per conto del clan Bifone. E stamattina davanti al collegio presieduto dal giudice Giuseppe Meccariello, il testimone ha confermato le accuse, affermando che D’Amico si sarebbe presentato in due occasioni, nel 2009 e nel 2010, chiedendo “un regalo per il mastro di Portico”, ovvero Antonio Bifone. Nel 2011 si sarebbe presentato un altro ragazzo, sempre verso dicembre, per chiedere “un regalo per i carcerati” ed anche in quell’occasione fu consegnata una somma per Bifone. In totale sarebbero stati cacciati circa cinquemila euro.
Articolo pubblicato il giorno 22 Gennaio 2020 - 21:36