Per tante aziende, avere a disposizione un timbro è un aspetto da non sottovalutare in ciascun ufficio e dipartimento. Sì, perché un timbro aziendale contiene tutti i vari dati che caratterizzano quella determinata impresa o azienda, ma non solo, dato che anche in ambito privato un timbro può tornare utile in un gran numero di occasioni.
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Il timbro aziendale viene, spesso e volentieri, impiegato come strumento di semplificazione di varie operazioni che quotidianamente vengono portate a termine all’interno di un ufficio. Al tempo stesso, capita che il timbro in questione viene sfruttato anche per incrementare, e non di poco, l’efficienza delle stesse operazioni.
Tra quelle operazioni che possono capitare con maggiore frequenza troviamo certamente il fatto di riportare la data o il medesimo testo in più documenti: il timbro aziendale ecco che interviene per semplificare tale attività e renderla più agevole. Il timbro aziendale torna molto utile, ad esempio, in fatto di archiviazione di documenti, così come per la loro numerazione o smistamento della posta.
Quali sono i dati che non devono mancare all’interno di un timbro aziendale
Ecco quali sono i dati che devono essere sempre presenti all’interno di un timbro aziendale. Prima di tutto la denominazione dell’azienda, ovvero se si tratta di una società semplice, in accomandita semplice, in nome collettivo oppure per azioni. Il passo successivo è quello di immettere chiaramente anche il nome dell’azienda e dei soci che ne fanno parte.
Successivamente, gli altri dati fondamentali sono rappresentati dall’indirizzo dell’ufficio in cui verrà usato il timbro, comprensivo anche di CAP e via. Infine, quando si parla di un’azienda o di una società, sia la partita IVA che il codice fiscale sono altri elementi che non possono assolutamente mancare. Inoltre, possono essere inseriti anche numero di fax e di telefono, ma anche indirizzo email e sito web.
Quali sono le dimensioni del timbro su cui puntare?
Ci sono diverse caratteristiche che fanno la differenza per quanto riguarda la scelta sui timbri da comprare. Il riferimento è inevitabilmente alla qualità dei materiali, così come alla resistenza rispetto all’usura. Non solo, dal momento che pure il design, che spesso conviene sia ergonomico e minimale, e il fatto di avere un timbro che sia chiaro e ben leggibile, possono fare la differenza.
In commercio c’è ampia scelta dal punto di vista sia della forma che delle dimensioni. Ad esempio, tra i timbri rotondi, ci sono alcuni modelli davvero particolari. Su questa piattaforma si possono scoprire cosa sono i timbri ceralacca: si tratta di un modello di timbri davvero interessante, che vengono utilizzati nella maggior parte dei casi quando c’è da creare i biglietti relativi alle partecipazioni per le nozze e che possono presentare un diametro compreso, nella maggior parte dei casi, tra 20 e 30 mm.
I timbri autoinchiostranti
Nel corso degli ultimi anni si è affermata sul mercato anche una versione ben più moderna e avanzata del vecchio e caro timbro. Si tratta della versione autoinchiostrante, che si caratterizza per essere subita pronta all’utilizzo. Tra le principali caratteristiche troviamo senz’altro il fatto di poter sfruttare una gomma personalizzata su misura, oltre che una cartuccia che funziona alla perfezione, già compresa spesso nella confezione.
Come detto ci sono numerosi tipi anche di timbri autoinchiostranti: ad esempio, quelli di testo si presentano spesso in una forma rettangolare, rotonda o quadrata, adattandosi in fin dei conti alle molteplici esigenze di un’azienda o di un particolare ufficio.
I timbri autoinchiostranti che svolgono la funzione di datari sono di solito rettangolari oppure rotondi. Sia i primi che i secondi si caratterizzano per permettere l’inserimento di elementi come data regolabile e testo. Infine, in commercio troviamo anche i timbri autoinchiostranti numeratori, che possono contare sulla presenza di numeratori che si spingono fino a 13 cifre.
Articolo pubblicato il giorno 15 Gennaio 2020 - 05:55