Prevenzione oculistica, a gennaio l’associazione Airo (Associazione italiana rinnovamento in oculistica) torna in Africa, per proseguire l’opera di prevenzione e sensibilizzazione nei Paesi più disagiati del mondo. «Dal 2004 abbiamo messo in campo con la nostra onlus queste missioni umanitarie – spiega Vincenzo Orfeo, presidente Airo – Siamo stati per i primi sette anni in Ghana, dove siamo ritornati dal primo gennaio. Con questo progetto miriamo a trasferire un po’ della nostra cultura europea in quei posti che sono particolarmente disagiati. Lì facciamo visite specialistiche e operazioni per le quali dobbiamo strutturare delle sedi (questa è la terza che andiamo a implementare), utilizzando apparecchiature tecnologicamente avanzate, che servono per fare interventi di cataratta, tra quelli più necessari a tutte le età delle popolazioni locali e con cui otteniamo risultati migliori».
Scopi dell’Airo sono: migliorare con un’attività di volontariato l’assistenza al paziente affetto da malattie oculari o sottoposto a chirurgia e promuovere la prevenzione, la diagnosi e la cura delle patologie oculari in Italia e all’estero con missioni umanitarie. «Cerchiamo di portare in quei Paesi non solo un lavoro di prevenzione sull’oculistica – aggiunge Orfeo – ma, dato che il popolo africano già è disagiato di per sé e, se soffre per problemi legati alla vista, viene emarginato dal resto della tribù». Tra le patologie più frequenti che i volontari dell’Airo curano in Africa, a parte la cataratta, c’è il glaucoma: «Soprattutto negli afroamericani e nei giovani. Se da noi in Occidente diventa un problema dopo i 40-60 anni, lì ne soffrono molto anche i ragazzi e in quel caso è molto complicato da curare».
Articolo pubblicato il giorno 3 Gennaio 2020 - 08:30
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