Estorsione, riciclaggio, ricettazione, furto di auto, ma anche associazione per delinquere. Sono le ipotesi di reato contestate a vario titolo a otto indagati, quattro ora agli arresti con il beneficio dei domiciliari e quattro destinatari di una misura del divieto di dimora, dopo una indagine carabinieri per la Procura di Napoli Nord. L’inchiesta abbraccia un arco di tempo che va dall’agosto del 2018 al marzo dello scorso anno, ed e’ partita da un controllo ordinario sulla circolazione stradale, durante il quale militari dell’Arma nella tenenza di Sant’Antimo hanno trovato due vetture nelle quali il numero di targa e quello di telaio non erano corrispondenti. Intercettazioni ambientali e telefoniche, ma anche servizi controllo e pedinamento hanno fatto scoprire l’esistenza di una banda che commetteva furti di auto, alterava il numero di telaio delle vetture rubate e le reimmetteva sul mercato. La banda aveva contatti anche con la Germania e la Spagna e acquistava in quei paesi veicoli di provenienza illecita, ‘ripulendoli’, dotandoli di documenti falsi, ripunzonando i telai e utilizzando targhe riprodotte. Ricostruiti pure diversi episodi di ‘cavallo di ritorno’, richiesta cioe’ di somme di denaro per restituire il veicolo rubato al proprietario, e indagate anche 41 persone. Il giro d’affari stimato era di 2 milioni di euro.
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