Sono gestioni come quella dell’impianto di compostaggio di Eboli, da tempo sotto osservazione da parte della nostra associazione e delle comunità che vivono assediate da odori molesti, i nemici che impediscono la chiusura del ciclo dei rifiuti in Campania. Non è sovraccaricando quelli esistenti che in Campania risolveremo l’annosa vicenda della carenza di impianti che trattano la frazione organica.
I giudizi negativi e la preoccupazione dei cittadini si concretizzano in presenza di impianti gestiti male come quello di Eboli, a discapito della realizzazione di impianti per lo smaltimento dell’organico, dei quali invece la Regione Campania deve dotarsi urgentemente. Ci auguriamo che il sequestro dell’impianto di Eboli sia da spinta per la realizzazione di quegli interventi migliorativi, già finanziati, che l’azione delle forze dell’ordine di oggi ha dimostrato essere urgenti e necessari. In una nota Mariateresa Imparato Presidente di Legambiente Campania e i circoli di Eboli e Battipaglia.
Articolo pubblicato il giorno 28 Gennaio 2020 - 20:01