Hanno ascoltato il respiro della Terra, individuando un nuovo tipo di segnale. E, da questo, gli scienziati hanno capito che un nuovo, grande vulcano si sta formando nell’oceano, vicino alle isole Comore. Il pionieristico studio è stato realizzato da un team di ricercatori del centro di ricerche sulle geoscienze tedesco GFZ, guidato dal sismologo italiano Simone Cesca, ed è stato pubblicato sulla rivista Nature Geosciences. La ricerca è partita da una sequenza inusuale di terremoti rilevati al largo dell’isola di Mayotte, nelle Comore, arcipelago che si trova tra il continente africano e l’isola del Madagascar. La sequenza sismica, fatta di migliaia di terremoti, culminò in un sisma di magnitudo 5.9 a maggio 2018. Dal mese seguente fu rilevato un segnale nuovo, diverso e percepito a migliaia di chilometri di distanza. Si trattava di un suono persistente, prolungato per oltre 20 minuti, simile a quello di un basso. I ricercatori hanno immediatamente pensato a movimenti magmatici, ma il segnale appariva più persistente di quelli registrati nella formazione di altri vulcani. Così, attraverso una costante osservazione del fenomeno e nuovi metodi analitici hanno potuto accertare che si sta formando un nuovo vulcano sottomarino.
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