Riceviamo una interrogazione a firma dei Consiglieri di ‘Insieme per Scafati’ sulla raccolta differenziata che riportiamo integralmente.
“Premesso che:
– l’A.C.S.E. S.p.A (Azienda Comunale Servizi Esterni Scafati) è una società nata nel 2000 nell’ambito del quadro di modalità di gestione dei servizi pubblici delineato dalla L.142/90 ed è controllata dal Comune di Scafati, in veste di socio azionista unico;
– in base all’articolo 1 dello Statuto dell’A.C.S.E. S.p.A. la società è soggetta alla direzione e coordinamento del Comune di Scafati che li esercita verificando i profili gestionali, patrimoniali e finanziari dell’attività svolta. La società dovrà indicare nei propri atti e nella corrispondenza la sua soggezione al Comune di Scafati a favore del quale realizza la parte più importante della sua attività;
– in base all’articolo 33 dello Statuto dell’ACSE S.p.A qualora nel corso dell’attuazione dei programmi abbiano a verificarsi eventi straordinari, ossia non previsti, che possano ripercuotersi sull’ordinario e regolare andamento della società, soprattutto ai fini delle previsioni sull’equilibrio economico e finanziario, la società è tenuta ad informare il Comune, relazionando su di essi. In tali casi il Comune potrà inviare atti di indirizzo vincolanti.
Visto che
– le condizioni in cui versa la situazione della raccolta dei rifiuti in città sono drammaticamente carenti, con conseguenze serie per l’igiene ed il decoro cittadino;
– in data 7 gennaio 2020 l’Amministratore unico dell’A.C.S.E. S.p.A. trasmetteva con Prot. 5/C una nota avente oggetto “Dati sulla raccolta differenziata per l’anno 2019”;
– il calcolo della percentuale di raccolta differenziata viene eseguito con la metodologia riportata all’Allegato 1 del D.G.R. n. 509 del 01/08/2017 e le frazioni merceologiche computabili “in quota RD” sono quelle riportate nell’Allegato 2 della stessa D.G.R.
Considerato che:
– Nell’anno 2019 risulta una spesa di circa 300.000 euro da parte del Comune di Scafati per smaltimenti di natura emergenziale, non contemplati nel contratto di servizio tra l’Ente Comune e la controllata A.C.S.E. S.p.A.
Tanto premesso, visto e considerato, i sottoscritti Consiglieri Michele Russo, Michelangelo Ambrunzo, Alfonso Carotenuto e Michele Grimaldi, chiedono al Sindaco:
1. Le tabelle allegate alla nota del 7 gennaio 2020 Prot. 5/C riportano, per l’anno 2019, lo stesso dato in peso (Kg 7.717.000) sia nel computo “RR.SS.UU. totali” che nel computo “RR.SS.UU. Sacco Domestico”. Questo lascerebbe intendere che tutto il rifiuto c.d. “secco non differenziato” inserito in tale computo sia esclusivamente quello raccolto domiciliarmente. La notevole quantità di rifiuti abbandonata su pubblica strada, che spesso ha assunto la forma e la sostanza di una miriade di discariche disseminate all’interno della città, e che sovente è stata raccolta in forma emergenziale e in regime straordinario (al di fuori del contratto di servizio tra l’Ente Comune e la controllata A.C.S.E. S.p.A.), con quale CER è stata classificata e in quale computo è stata inserita?
2. Nella prima tabella allegata alla nota del 7 gennaio 2020 Prot. 5/C vengono computati in quota RD 209.490 Kg di rifiuti non meglio specificati (Item 22 “altri RD). Considerato che, rispetto all’anno precedente (85.040 Kg) c’è un incremento del 146,34%, con quali CER sono stati classificati tali rifiuti? Era legittimo inserirli in “quota RD”?
3. Nella prima tabella allegata alla nota del 7 gennaio 2020 Prot. 5/C l’Item D. CER 150107 “Sacco Domestico” e l’Item A. CER 150101 “Sacco domestico” vedono classificare come raccolta di tipo “domiciliare” sia la raccolta degli imballaggi in vetro avvenuta mediante contenitori stradali (per i cittadini residenti) sia gli imballaggi in carta e cartone, rifiuto tipico delle attività commerciali e produttive, assimilabile ai RU ma cosa ben diversa dalla raccolta domiciliare di “carta e cartone” individuata correttamente col CER 200101.
Come e perché categorie di rifiuti speciali ben definite ed individuate rientrano nel computo in una raccolta da “sacco domestico?
4. Nella prima tabella allegata alla nota del 7 gennaio 2020 Prot. 5/C per quanto riguarda l’Item CER 170904 (rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione) nell’allegato 2 del DGR n° 59 è ben specificato che è computabile solo quella parte di rifiuti derivanti da demolizione e provenienti da piccoli interventi di rimozione eseguiti direttamente dal conduttore della civile abitazione. Inoltre il “Regolamento” del CCR di via A. Diaz limita fortemente in peso (25 Kg/mese) i quantitativi di tale rifiuto conferibili singolarmente dal cittadino. Per l’anno 2019 ACSE S.p.A. computa 579.890 Kg contro i 150.420 Kg del 2018, con un incremento in peso del 285,51%.
Ritiene possibile il Sindaco che nei 312 giorni di teorica apertura annuale del CCR siano stati conferiti dai cittadini di Scafati una media di 1.859 Kg/giorno (74 scarichi/giorno da 25 Kg, 6 giorni su 7, 52 settimane all’anno!) di CER 170904?
5. Nella prima tabella allegata alla nota del 7 gennaio 2020 Prot. 5/C l’Item 3. CER 150106 evidenzia un incremento della frazione “multi-materiale”. Considerato che purtroppo il “multi-materiale” è un CER particolare, che esistono dei costi necessari alla selezione delle frazioni nobili e che esistono dei costi di smaltimento dei c.d. “sovvalli”, tali costi sono stati considerati? E tali quantitativi di rifiuti, che vanno computati a scapito della percentuale di RD, sono stati considerati?
6. Nella prima tabella allegata alla nota del 7 gennaio 2020 Prot. 5/C l’Item 17. CER 200138 nel 2019 registra rispetto al 2018 un incremento del 52,57%, passando da 107.140 kg a 163.460 kg. Quali sono i FIR (formulario di identificazione rifiuti) di questi conferimenti? Questi rifiuti potevano essere computati nella quota di RD secondo quanto sancito dal DGR 59 del 01/08/2017?
7. Nella nota del 7 gennaio 2020 Prot. 5/C l’amministratore unico evidenzia come la contrazione della produzione complessiva della frazione “secco non riciclabile” abbia permesso la contrazione del costo di smaltimento della stessa di circa 450.000 euro. Questa cifra è da ritenersi assoluta, o da compensare con il costo di circa 300.000 euro rappresentato dagli smaltimenti di natura emergenziale ordinati dall’Ente Comune all’infuori del Contratto di servizio tra l’Ente stesso e la controllata A.C.S.E. S.p.A.?
8. L’aumento della raccolta differenziata evidenziato dall’Amministratore unico dell’A.C.S.E. S.p.A. nella nota del 7 gennaio 2020 Prot. 5/C comporterà un abbassamento della TARI e della pressione fiscale verso i cittadini scafatesi? L’amministrazione ha intenzione di rivedere l’aliquota fiscale ed il regolamento tributi in chiave equa e progressiva?
9. Perché nonostante il decantato aumento della raccolta differenziata, la città continua ad essere invasa da cumuli di rifiuti, le strade sporche e mai spazzate, interi quartieri invasi da mini discariche a cielo aperto? È corretto parlare di “contrazione del rifiuto secco non differenziato” basandosi sui dati di conferimento allo STIR quando l’intero territorio scafatese è decorato 365 giorni/anno con cumuli più o meno grandi di rifiuti non raccolti?
Maddalena Cerasuolo
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