Scafati. Tre volte mandato in carcere negli ultimi sei mesi e per tre volte scarcerato miracolosamente. Risultato da Guinness dei primati. Ora è caduto anche il divieto di dimora nel comune di Scafati.Il Panariello Marcello è ritornato ad essere un uomo libero. Difeso dall’avvocato penalista Gennaro De Gennaro, il Panariello Marcello aveva lasciato qualche mese fa e per la terza volta il carcere di Fuorni sebbene le accuse erano gravissime.Questa volta il Panariello era stato portato al cospetto del GUP del tribunale di Nocera Inferiore, per 10 grammi di droga e ben otto bigliettini che confermavano un grosso spaccio di droga e traffico di armi. Si parlava di decine e decine di pallini di cocaina. I carabinieri avevano accertato un traffico di cocaina e soprattutto un miscuglio esplosivo a base di morfina che veniva immesso sul mercato realizzando un composto sintetico per lo sballo scafatese. Il giovane mentre stava ai domiciliari per i colpi di pistola esplosi contro l’abitazione della compagna a Pompei aveva avviato una fiorente attività di spaccio nella zona scafatese del rione dei vetrai.Nell’abitazione, i carabinieri avevano rinvenuto due bilancini di precisione e denaro di piccolo taglio oltre alla prova che il Panariello svolgeva dei party a base di cocktail con cocaina e birre durante la detenzione domiciliare. Una notizia confidenziale aveva segnalato le condotte illecite del giovane alla polizia giudiziaria che era intervenuta traendo in arresto il Panariello Marcello.Secondo il Pubblico Ministero Nocerino il giovane doveva essere condannato ad una pena di cinque anni per l’articolo 73 primo comma T. U Stup. Secondo la Procura il giovane è pericolosissimo e andava neutralizzato con una severa condanna. Secondo l’accusa la pena giusta doveva essere di 5 anni. Il giudice accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato De Gennaro ha riqualificato i fatti nella minima offensività ed ha condannato il Panariello ad un anno e quattro mesi con Pena sospesa e conseguente revoca della misura del divieto di dimora nel comune di Scafati. Il Panariello è ritornato in liberta’. Dimezzata ai minimi termini anche la pena richiesta dal PM. Per la DDA salernitana è considerato un soggetto pericoloso. Si tratta di Panariello Marcello, ventenne scafatese, che sebbene giovanissimo può vantare il triste primato di avere innumerevoli processi alle spalle, un folto curriculum di pendenze criminali. Era stato portato a processo con l’accusa di essere un jolly del crimine scafatese pronto a nascondere armi e droga per conto del clan ed a piazzare bombe ai negozi, partecipando attivamente al racket estorsivo. La sua partecipazione all’associazione malavitosa era confermata dai pizzini che venivano mandati dal fratello Panariello Pasquale, figura di vertice del crimine scafatese dal carcere di Larino. Nell’ultimo processo dedicato al Clan scafatese che aveva preso l’avvio dopo le bombe che gli uomini di racket avevano collocato, il Panariello Marcello sebbene il PM aveva chiesto una condanna di 3 anni ha riportato l’assoluzione.Qualche mese fa il giovane aveva impugnato una pistola e si era diretto presso l’abitazione della campagna ,colpevole di non avergli dato la possibilità di vedere il figlio per diversi mesi. In piena notte il Panariello aveva esploso 5 colpi di pistola sulla porta d’ingresso della ragazza presso la sua abitazione di Pompei. Le strade della città Mariana erano diventate un far west. In quella circostanza il Panariello era stato arrestato ma dopo qualche giorno di cella era stato scarcerato.
Articolo pubblicato il giorno 29 Gennaio 2020 - 07:26