In relazione al servizio di ristorazione a ridotto impatto ambientale, l’ASL Napoli 1 Centro sta portando avanti ogni doveroso controllo utile ad accertare o ad escludere l’esistenza di possibili anomalie. “Per garantire la massima correttezza delle informazioni riportate dagli organi di informazione – spiega una nota dell’Asl Napoli 1-è bene porre alcune premesse.Il servizio di ristorazione a ridotto impatto ambientale è attivo all’ASL Napoli 1 Centro dal 1 dicembre
2019 e sono state assegnate le funzioni di Responsabile Unico del Procedimento nonché, per ciascuna struttura destinataria del servizio, singoli Direttori di Esecuzione del Contratto così da permettere sin dal primo giorno un diffuso e capillare controllo, con un numero di responsabili adeguati all’articolata e complessa attività di verifica del rispetto del Capitolato Speciale d’Appalto in termini di qualità e prestazioni in generale.Proprio la massima attenzione riservata dalla direzione strategica ad un servizio tanto importante, nell’ottica di garantire all’assistenza la qualità prevista dal contratto, ha consentito di individuare alcune difformità in termini prestazionali e di qualità e, conseguenzialmente, attivare le relative verifiche e contestazioni
procedendo anche ai sistematici campionamenti da parte del Dipartimento di Prevenzione (Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) previsti dal Piano di Controllo Regionale di cibi cotti (campioni di primo piatto e di contorno) per procedere agli esami di carattere microbiologico da parte dell’ARPAC al quale tali campioni vengono inviati.Sono quindi in atto tutti i controlli previsti dalla legge sia sotto il profilo tecnico-amministrativo che in termini di qualità, anche in considerazione dei princìpi dell’Hazard Analysis Critical Control Points (HACCP), volti a documentare l’igienicità dei processi, a prevenire i rischi per la salute dei consumatori, a definire le procedure di intervento nei casi di non conformità e a monitorare l’efficacia del programma stesso. “Il nostro obiettivo – spiega Ciro Verdoliva – è di fornire ai pazienti un servizio di ristorazione di qualità e il rispetto dei processi di produzione fino al momento dell’utilizzo finale. Abbiamo messo in campo tutto quanto è possibile per tutelare il controllo della qualità e dei termini contrattuali. A chi parla di accordi che decadono se non si rispettano gli obblighi dico che dovrebbe sapere anche che ci sono norme di diritto amministrativo e di diritto civile che devono essere rispettate per evitare di esporre la pubblica amministrazione ad eventuali danni per azioni temerarie, fermo restando che ogni inadempimento che sarà accertato sarà contestato all’appaltatore con le procedure previste dal contratto e
dalla normativa di settore fino, se necessario, all’eventuale risoluzione del rapporto negoziale”.
Articolo pubblicato il giorno 12 Gennaio 2020 - 08:26