In due anni “Resto al Sud” in provincia di Caserta ha portato risultati importanti: 396 progetti approvati, 30 milioni di investimenti e 1700 posti di lavoro previsti. Questi i dati forniti da Gian Marco Verachi, Responsabile Service Unit “Resto al Sud” di Invitalia, intervenuto presso la sede di Confindustria Caserta in occasione della presentazione di questa misura, che prevede l’erogazione di un incentivo per la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate dagli under 46 nelle regioni del Mezzogiorno. Dal mese di ottobre 2019 i finanziamenti sono stati estesi anche alle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017. “Resto al Sud – ha spiegato la presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Caserta, Angela Casale – è un’iniziativa importante, che per il secondo anno abbiamo voluto presentare nella nostra sede. Crediamo, infatti, che sia uno di quei provvedimenti che sostengono realmente la voglia di fare impresa dei giovani, la cui importanza è strategica per questo territorio. Non possiamo consentire che le figure più brillanti e qualificate della nostra provincia continuino ad emigrare, andando ad arricchire altre realtà e depauperando fatalmente la nostra. Invito i giovani ad avere coraggio e a mettersi in gioco, superando la paura e riscoprendo l’orgoglio di appartenere a questa terra”.
L’incontro è stato aperto dal presidente di Confindustria Caserta, Luigi Traettino. “Mai come in questo caso – ha dichiarato – il nome appare quanto mai felice. Restare al Sud, infatti, è una necessità e il compito delle istituzioni e delle forze produttive, a tutti i livelli, è proprio quello di trattenere le migliori energie nel Meridione. La provincia di Caserta dispone della seconda area industriale del Sud Italia ed è una delle più giovani del Paese. Da noi l’emigrazione dei ragazzi verso il Nord e verso l’estero è diventata un’assoluta emergenza”.
L’appuntamento in Confindustria ha visto anche i saluti del Presidente dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Caserta, Marco Durazzano, e del Responsabile delle Aree Politiche Regionali e Coesione Territoriale di Confindustria, Francesco Ungaro. Successivamente, c’è stata la relazione di Francesco Izzo, Direttore del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, il quale ha analizzato a fondo la situazione delle start up e dell’imprenditoria giovanile in provincia di Caserta, e gli interventi dei due rappresentanti del mondo bancario, Giuliano Fasulo, Direttore dell’Area Retail di Intesa Sanpaolo, e Roberto Di Nocera, Specialista Sviluppo Affari della Direzione Regionale Centro Sud di Credit Agricole. Al termine dei lavori, dalla platea sono giunte numerose domande ai relatori.
Grazie a “Resto al Sud” è possibile avviare iniziative d’impresa per la produzione di beni nei settori industria e artigianato, per la trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, per la fornitura di servizi alle imprese e alle persone e per il turismo. Sono escluse dal finanziamento le attività agricole e il commercio.
Sono ammissibili le spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività.
Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e in un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 25 Gennaio 2020 - 14:34