Protesta dei penalisti contro la riforma della prescrizione: oggi in Piazza Montecitorio le Camere penali italiane, insieme alle delegazioni di avvocati in rappresentanza di molti Consigli dell’ordine di tutta Italia “sosterranno in Piazza Montecitorio il dibattito parlamentare a favore della abrogazione della sciagurata riforma della prescrizione, entrata in vigore il primo gennaio di quest’anno”. Contemporaneamente, nella sala Capranichetta che si affaccia sulla medesima piazza, docenti di diritto penale e processuale, in rappresentanza dei 150 colleghi firmatari dell’appello delle camere Penali contro quella riforma, ne illustreranno “la irrazionalità e la contrarietà al principio costituzionale della ragionevole durata del processo”. “Delegazioni di vari gruppi parlamentari – ricorda l’Unione Camere penali – hanno già preannunciato la loro presenza in piazza, per portare il saluto e la solidarietà dei tanti deputati impegnati in questa battaglia di civiltà, tanto nelle fila della maggioranza quanto in quelle della opposizione”. Il presidente dell’Unione delle Camere penali, Gian Domenico Caiazza, da un lato ha “richiamato all’attenzione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede il significato e l’importanza di questa manifestazione, ed il crescente consenso nella pubblica opinione di una netta avversione alla sua riforma”, dall’altro ha sottolineato: “Ancora nessuna risposta è stata data alla legittima e formale richiesta di accesso ai dati statistici del ministero avanzata dai penalisti italiani”. “Viene dunque – ha continuato – ancora tenuta nascosta, al Parlamento ed all’opinione pubblica, la verità sulla prescrizione, vale a dire quali reati, in quali fasi del processo e per quali ragioni vengono ogni anno dichiarati prescritti”. “Questa censura – argomenta Caiazza – è indispensabile ai sostenitori della riforma. Quei dati farebbero infatti comprendere che la prescrizione non è affatto un meccanismo di privilegio dei potenti, colpisce in misura del tutto prevalente reati di modesto allarme sociale, ed è addirittura indispensabile per evitare il definitivo collasso della giustizia penale italiana”. Infine, “sarebbe finalmente chiaro, numeri alla mano, che quei reati si prescrivono non certo a causa di strategie difensive ma innanzitutto e soprattutto per scelta programmata da parte delle Procure della Repubblica di tutta Italia”. Oggi la protesta in piazza e gli organizzatori distribuiranno ai partecipanti migliaia di spille e adesivi con lo slogan della manifestazione: “Imputato a vita? No grazie”.
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