“Utilizzare il ‘marchio’ della nostra città in un progetto che non riguarda Pompei e che non insiste sul territorio di Pompei è una speculazione intollerabile, un falso storico e una pubblicità ingannevole. Già si tollera un ennesimo centro commerciale che rischia di mettere in ginocchio l’economia locale, ma pensare che tutto questo si faccia con il nostro nome non lo accetto. Difenderò fino alla fine la nostra città e il brand che hanno costruito e imposto, con il loro lavoro, anche i nostri imprenditori”.Era il 24 novembre del 2017 quando il primo cittadino di Pompei Pietro Amitrano dichiarò tutto il suo sconcerto per l’utilizzo improprio del nome di Pompei da parte del mega centro commerciale che sta per nascere nella vicina Torre Annunziata. A quella dichiarazione, ripresa da tutti i quotidiani nazionali, fece seguito un duro comunicato anche del direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna. “Nella difesa dell’immagine del territorio siamo assolutamente in linea con il sindaco Amitrano”. Che aggiunse, senza mezzi termini: “Congiuntamente muoveremo azioni legali per garantirne la tutela, in nome di una politica comune che il Parco archeologico e la città moderna sono chiamati sempre a condividere”.Da allora, e dopo i reiterati inviti al buon senso, sono trascorsi due anni e mezzo, e i vertici dell’hub turistico-commerciale facente capo al Gruppo Irgen, hanno fatto orecchie da mercante, continuando ad usare il nome di Pompei per un progetto che con Pompei non ha nulla a che fare. “La misura è colma – dichiara oggi il sindaco Pietro Amitrano. Avevamo evitato lo scontro legale convinti di avere a che fare con un persone dotate di buon senso e rispettose della storia della nostra città. Così non è. Andremo fino in fondo ribadendo quanto sostenemmo già nel 2017. A giorni i due uffici legali, del Comune e del Parco Archeologico, si incontreranno per avviare tutte le azioni legali praticabili, anche in via cautelare e d’urgenza, per bloccare lo sfruttamento del nome Pompei.“I nostri uffici – spiega ancora Amitrano – stanno preparano una bozza di diffida che verrà sottoscritta anche da Parco Archeologico. Non si può speculare su Pompei, non si può far finta di niente. Non permetteremo che si vada avanti in questo mondo inaccettabile”.Intesa, dunque, tra Amministrazione Comunale e Parco Archeologico per la tutela del nome “Pompei” da parte del mega centro Maximall.
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