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Nuova luce per il Corpo di Napoli: il Museo Cappella Sansevero dà il via ai lavori di manutenzione della Statua del Nilo

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La Cappella Sansevero sostiene i lavori di manutenzione straordinaria della Statua del Nilo. Già promotore del “Comitato per il restauro della statua del Corpo di Napoli”, il Museo Cappella Sansevero dà il via, a distanza di cinque anni dall’ultimo restauro, ai lavori di pulitura e ad ogni altro intervento indirizzato a riportare al suo splendore il monumento che meglio rappresenta l’identità della nostra città.
Per un mese circa, il lavoro delle mani esperte della Società Tecnikos s.r.l., ditta esecutrice incaricata dal Museo, si occuperà degli interventi di manutenzione del gruppo scultoreo di Piazzetta Nilo, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio (S.A.B.A.P.) del Comune di Napoli.
La società Museo Cappella Sansevero s.r.l. è stata ideatrice e promotrice del Comitato per il Restauro della Statua del Corpo di Napoli, già nel 1993, per il primo restauro della Statua del Nilo, e, successivamente, nel novembre 2014, insieme ad alcuni cittadini cui sta a cuore il recupero del centro antico di Napoli, per il nuovo intervento di restauro e la ricollocazione della testa della sfinge, in seguito al suo ritrovamento con l’intervento del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli. Dopo circa 20 anni dal primo restauro, il Comitato riuscì a coinvolgere l’intera città raccogliendo fondi per “rimettere la testa a posto” della statua simbolo di Napoli.
Oggi, il Museo Cappella Sansevero conferma il suo impegno: “Crediamo nella necessità di promuovere e realizzare interventi di restauro e manutenzione dei beni monumentali della nostra città – dichiara l’avvocato Carmine Masucci, Amministratore del Complesso Monumentale Cappella Sansevero –. Per il nostro inestimabile patrimonio artistico esposto all’aperto, periodici interventi di ortodossa manutenzione, successivi al restauro “anastilotico” propriamente detto, da un lato evitano che inquinamento atmosferico e piogge acide possano pregiudicarne incisivamente la buona conservazione, dall’altro consentono a cittadini e forestieri di apprezzarne durevolmente in modo ottimale lo straordinario valore storico-artistico. La cura di uno dei simboli d’arte più antichi e rappresentativi del centro antico di Napoli, testimone silenzioso della radicata capacità di accoglienza e della solidarietà della sua gente, rappresenta adeguatamente il costante impegno del nostro Museo che quotidianamente lavora con passione e entusiasmo per accogliere centinaia di migliaia di visitatori e turisti”.


Articolo pubblicato il giorno 23 Gennaio 2020 - 16:42

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