Nel 1995 per raggiungere Felitto, paese della valle del Calore, da Salerno gli autobus di linea impiegavano circa un’ora e quaranta minuti, nel 2020 per quella stessa distanza sono necessarie poco più di due ore.
Da oltre 10 anni lungo la Strada Provinciale 488, nel tratto che da Castel San Lorenzo conduce a Felitto, la presenza di una frana determina il restringimento della carreggiata, con pericolo per la circolazione stradale e deviazione del percorso degli autobus di linea lungo strade interpoderali.
“Da un lato una frana ultradecennale che si aggrava col tempo” afferma l’avvocato Pierluigi Morena, dell’ufficio legale del Codacons, “dall’altra l’incuria e l’indifferenza dell’ente provinciale, una situazione di mala gestio non più tollerabile”.
Eppure – continua il legale dell’associazione – il Codice della strada fissa con precisione i poteri e i compiti in capo agli organi proprietari delle strade prescrivendo che gli enti proprietari delle strade debbono garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione provvedendo alla manutenzione, alla gestione nonché al controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze.
Il Codacons ha diffidato la Provincia di Salerno chiedendo un immediato intervento di ripristino, sul punto l’associazione ha presentato istanza per vedere gli atti su sopralluoghi ed eventuali finanziamenti.
È stato poi presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno per eventuali omissioni da parte del gestore. L’associazione ha sottolineato tutti i disagi patiti dalla cittadinanza, quali una situazione di pericolo per la incolumità pubblica, una seria difficoltà per gli utenti nei collegamenti, i difficili percorsi alternativi – lungo strade interpoderali – dei mezzi pubblici, le difficoltà per attività economiche e produttive dei piccoli centri nella valle del Calore.
“Lo sviluppo è un miraggio nelle aree interne”, sostiene il professore Enrico Marchetti, presidente del Codacons, “i disagi sono a Felitto e nella vicina Sacco che da anni non è più raggiunta dai mezzi di linea per dissesti della strada provinciale. Le istituzioni sono lontane e hanno abbandonato a se stessi i piccoli centri, è tempo di invertire la rotta!”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Gennaio 2020 - 09:54