Il 17 gennaio i ragazzi dei vicoli di Napoli, quelli delle famigerate baby-gang, danno vita ad una tradizione, il cosiddetto “cippo di Sant’Antuono”, ovvero dei roghi in onore di Sant’Antonio trasformandola in un evento barbaro e incivile durante il quale appiccano incendi ad un ammassi di alberi di Natale e anche di rifiuti raccolti per strada, precedentemente ottenuti attraverso furti e razzie. Nella tarda serata di ieri attimi di paura ci sono stati a Ponticelli dove un ‘cippo’ è stato acceso nelle immediate vicinanze di una cabina del gas metano in via Vera Lombardi. I cittadini impauriti hanno allertato vigili del fuoco e polizia che sono accorsi sul posto a spegnere il cippo ed evitato che le fiamme si propagassero alla vicina cabina del gas.
La pericolosità legata a questa tradizione non è legata solo all’evento culmine, cioè i fuochi, ma a tutta la trafila che ragazzi compiono per arrivare ad esso: i furti degli alberi e l’utilizzo di nascondigli per la refurtiva, che spesso consistono in vecchi edifici abbandonati e forzati.
I Verdi stanno denunciando decine di casi in tutta la città di alberi rubati ammassati, che la notte del 17 gennaio saranno dati alle fiamme, mettendo in pericolo la cittadinanza. In molte zone della città di Napoli e in diverse zone della provincia tra cui ad esempio Castellammare si rischiano vere e proprie guerriglie urbane.
“Per portare avanti questa barbara ed illegale tradizione, i ragazzi compiono tutta una serie di peripezie che mettono in pericolo la propria incolumità e quella degli altri cittadini. Le città diventano, in questo periodo dell’anno, scenario di uno spettacolo grottesco, messo su dai ragazzini che ammassano gli alberi in luoghi abbandonati, forzandoli, che diventano molto pericolosi. Per questo stiamo segnalando alle autorità tutti i luoghi che sono stati adibiti a depositi di alberi, faremo in modo che siano fermati prima che diano vita ai fuochi pericolosi per tutta la cittadinanza.
Ad esempio ai Quartieri Spagnoli, l’edificio che ospitava l’ex Municipio in Via San Matteo, nonostante tutte le misure preventive, viene forzato ogni anno per diventare un sito di stoccaggio degli alberi rubati. Le ‘acrobazie’ che compiono i ragazzi per potervi entrare, trasportando gli alberi, diventano manovre pericolosissime e per questo sono intervenuti agenti dei Carabinieri e della Polizia Municipale. Nonostante ciò, hanno proseguito nelle loro operazioni di recupero degli alberi per poter poi dar vita ai fuochi illegali e pericolosi, in barba ad ogni regola e legge, mettendo in subbuglio ed agitazione l’intero quartiere. E ciò accade in diverse zone della città, creando caso ovunque. Addirittura vengono utilizzati i social per darsi appuntamento ai roghi, abbiamo segnalato una conversazione che racconta di un falò che dovrebbe aver luogo ad Agnano. Mi chiedo, allora, quale sia il ruolo dei genitori di questi ragazzi, cosa facciano e dove siano quando i loro figli si danno ad atti vandalici e criminali. Il rischio è che si creino per l’ennesima volta vere e proprie guerriglie urbane pericolosissime con sassaiole contro le forze dell’ordine” – sono state le dure parole del Consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli in lotta affinché il cippo di Sant’Antonio vada ad estinguersi.
Articolo pubblicato il giorno 18 Gennaio 2020 - 07:25