Il fato sembra essere dalla sua parte visto che è sopravvissuta a due incidenti ferroviari. Era il 12 luglio 2016 quanto Giulia C., originaria di Treviso, allora 24enne, mentre si trovava sul mezzo Trenitalia nella tratta Andria-Corato rimase ferita, insieme ad un’altra cinquantina di persone, nel più grande disastro ferroviario pugliese costato la vita a 23 persone.
Stamani la ragazza si trovava a Napoli dove si è trasferita due anni fa avendo trovato lavoro come impiegata in un supermercato.
Sono le 7 quando lei sale nella metro per recarsi al lavoro, siamo sulla linea 1 appena fuori dalla stazione di Piscinola. Lo scontro è fortissimo. La ragazza, riferisce stamattina all’Associazione Giustitalia che l’assiste anche per il risarcimento dell’altro incidente “è stato un boato terribile, ho rivissuto l’incubo di qualche anno fa per la seconda volta !”.
Sono complessivamente sette le persone ferite, cinque in maniera più grave che sono state trasportate all’Ospedale Cardarelli insieme ai macchinisti. Giulia è stata medicata sul posto da personale paramedico insieme ad altri passeggeri, ha riportato escoriazioni alle mani e contusione ad una gamba.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto sembrerebbe che non sia stato rispettato il segnale di stop dal treno che dal deposito si stava immettendo sul binario 1 e che si è scontrato con il convoglio che stava viaggiando sullo stesso binario per entrare nella stazione di Piscinola. E’ stato questo treno che ha poi urtato quello con numerosi passeggeri a bordo partito poco prima dal binario 2 della stessa stazione.
La ragazza, insieme agli altri passeggeri, chiederanno ora i danni alla società che gestisce la linea metropolitana partenopea per lesioni personali colpose plurime. La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo per ora contro ignoti.Tutti coloro incorsi nell’incidente di stamani possono inviare una email ad assogiustitalia@libero.it per ricevere assistenza gratuita.
Nel frattempo l’inchiesta della magistratura è continuata per tutta la giornata. Potrebbero essere i dati delle scatole nere sistemate a bordo dei tre treni coinvolti nell’incidente avvenuto nei pressi della stazione Piscinola della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, a dare un contributo importante agli investigatori.
Gli accertamenti dei carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Michele Caroppoli, in forza alla sesta sezione “lavoro e colpe professionali” della Procura di Napoli, sono ancora in corso.
Secondo quanto si è appreso i militari hanno ascoltato alcuni testimoni ed eseguito un sopralluogo nella postazione centrale operativa dei Colli Aminei.
Intanto in ospedale, come da prassi, i tre macchinisti sono stati sottoposti ai test tossicologici. Il tratto dove è verificato l’incidente non è monitorato dalle telecamere che, invece, sono presenti all’interno dei vagoni. Al momento gli inquirenti non escludono di contestare il reato di disastro colposo, mentre valutano anche la configurabilità di altri reati.
Articolo pubblicato il giorno 14 Gennaio 2020 - 22:22