L’unica consapevolezza che dovrebbe emergere in queste ore nelle stanze di Palazzo San Giacomo è che, ormai, il Comune di Napoli ha le ore contate ed è sempre più vicino al default. La recente sentenza della Corte Costituzionale, infatti, boccia de Magistris, mettendo fine alla ‘finanza creativa’, utilizzata in tutti questi anni per far quadrare i conti. E, al di là degli aspetti più tecnici, chiarisce una volta per tutte che l’Ente ha utilizzato poste straordinarie per ridurre il disavanzo. Visto che il sindaco è un ex magistrato, come ha potuto errare nell’applicare le norme? Ora l’unica possibilità che rimane è rifare il bilancio daccapo. Per farla breve, sarebbe più facile sperare direttamente in un miracolo”. Ad affermarlo sono i Consiglieri comunali di Napoli, Roberta Giova del gruppo “La Città” ed Alessia Quaglietta e Diego Venanzoni del PD.
“Nei fatti -continuano i Consiglieri di opposizione- il Comune di Napoli, piuttosto che utilizzare le anticipazioni di liquidità, risorse ottenute in questi anni dal Governo e da Cassa Depositi e Prestiti, per far fronte ai debiti accumulati, li ha riversati sul disavanzo per modificare il risultato di amministrazione ed assicurarsi nuove forme di copertura della spesa. Peccato che la sentenza è intervenuta proprio per mettere fine a tutto questo, puntualizzando, in maniera inequivocabile, che è illegittimo ed anticostituzionale. Possibile che chi ha redatto il bilancio non lo abbia minimamente messo in conto? O forse si è preferito rischiare, pur di garantirsi la sopravvivenza politica? Insomma, in mano a chi è stata Napoli in questi anni?”
“Una cosa è certa: l’Assessore al Bilancio ed il Sindaco -concludono-, di fronte a quest’ennesima bocciatura contabile, farebbero meglio ad assumersi le proprie responsabilità e trarne le dovute conseguenze. Anche perché tutto questo rappresenta una vera e propria pietra tombale sulle già precarie condizioni di salute delle casse comunali”.
Articolo pubblicato il giorno 28 Gennaio 2020 - 19:54