Solo quest’anno sono state oltre 70 mila le richieste di cittadini brasiliani per il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis – cioè diventa cittadino per nascita “il figlio di padre o di madre cittadini”, senza un limite di generazione. Purtroppo, poi spesso i parenti non esistono, oppure la trafila è così lunga. Però con poche migliaia di euro anche chi non ne avrebbe diritto può diventare italiano a tutti gli effetti.
Succede, infatti, che decine di falsi consulenti, attraverso un’organizzazione ramificata tra Brasile e Italia riescono a garantire la cittadinanza italiana. Una truffa ben organizzata, che coinvolge centinaia di piccoli e medi comuni italiani.
Secondo “l‘advogado” italo-brasiliano Luiz Scarpelli, che ha denunciato per primo la mafia della cittadinanza italiana in Brasile e che ora, a Roma, difende le vittime di questi raggiri, il giro d’affari sarebbe di circa 250 milioni di euro. Le cifre sono sorprendenti: su un totale di oltre 50 mila richieste poco trasparenti, dal 2014 a 2019 sono 6 mila quelle già annullate e altre 34 mila sono sotto indagini della polizia e delle procure.
Queste informazioni sono state pubblicate nell’ultima edizione (27/12) del settimanale Panorama, nell’articolo firmato dai giornalisti Stefano Piazza e Luciano Tirinnazi, esperti in questioni legate al terrorismo, alla mafia e all’estremismo islamico, in Italia e all’estero.
Articolo pubblicato il giorno 1 Gennaio 2020 - 09:30