Il virus cinese affossa le Borse: Europa e Wall Street tremano
Da Est a Ovest, da Tokyio a Wall Street, passando per le piazze europee il virus cinese affonda i mercati, trascinando al ribasso listini fino alla scorsa settimana decisamente in salute. E a rendere meno devastante il colpo è la chiusura per festività delle borse cinesi.Il ciclone prende corpo in Asia quando ancora l’Europa deve aprire e si rafforza con il passare delle ore e con l’apertura dei listini di New York. Tokio chiude la giornata in pesante ribasso e perde più del 2%. Perdite anche superiori nel pomeriggio in Europa dove i principali listini vanno giù oltre il 2%: Parigi perde il 2,68% a 5.863,02 punti, il Dax di Francoforte cede il 2,74% a 13.204,77 punti mentre il Ftse100 di Londra che mostra una flessione del 2,29% a 7.412,05 punti. A Madrid l’indice Ibex lascia il 2,05% a 9.366,3 punti. A Milano il Mib lascia sul terreno il 2,31% a 23.416 punti.Pesante anche la situazione a Wall Street che apre in netto calo con il Dow Jones sotto di oltre un punto e mezzo, il Nasdaq che scivola del 2,08% e lo S&P500 che perde l’1,6%. Andamento sostanzialmente confermato fino alla chiusura. Ma l’effetto Cina ha ricadute anche sui mercati petroliferi e sull’oro. La crisi scatena infatti acquisti sul bene rifugio per eccellenza con i futures sul metallo prezioso saliti di mezzo punto percentuale. Gli investitori optano infatti per la fuga verso gli asset considerati più sicuri, in un momento in cui la paura del diffondersi del coronavirus fa temere gli scenari peggiori.I timori sulle conseguenze che il diffondersi del virus potrebbe avere non solo sull’economia cinese ma su quella di tutto il mondo affossano anche le quotazioni del petrolio con il Wti che scende poco sopra i 50 dollari, mentre il brent scivola sotto la quota dei 60 dollari a barile.
Articolo pubblicato il giorno 27 Gennaio 2020 - 20:20